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Testimoni della Fede - Madre Elvira

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“Quando diranno ‘Elvira è morta’, dovete cantare, ballare, fare festa, perché io sono viva! Guai se dite ‘poverina’. Davanti a me si spalancherà qualcosa di grandioso… la vita non muore!".

Madre Elvira si è spenta una mattina dello scorso agosto, assistita dalle suore della casa che l'hanno seguita negli anni di malattia. Madre Elvira preparava così i collaboratori e i giovani della Comunità Cenacolo al suo passaggio alla vita ultraterrena. La sua morte è stata annunciata con le parole “è nata al Cielo”.

Madre Elvira, al secolo Rita Agnese Petrozzi, era nata nel  1937 in provincia di Frosinone e giovanissima all’età di 19 anni era entrata nel noviziato delle suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret a Borgaro Torinese dove diventerà suor Elvira. Era conosciuta come "la suora dei drogati", perché fondatrice della Comunità Cenacolo, destinata all’accoglienza dei tossicodipendenti. Aveva un particolare carisma nei confronto dei giovani sbandati e smarriti e per loro a Saluzzo nel 1983 aveva costruito questa comunità, una famiglia fondata sulla fede cristiana, dove molte persone, ferite nell’anima, riuscivano a guarire.

Una vita spesa per gli altri. "Era una madre che accompagnava alla vita con parole senza perifrasi, con ironia, un sorriso contagioso e complice". “Una santa, una madre, una persona che mi salvato la vita”. “Una Madre che fa scoppiare il cuore, con la sua voce e il suo insegnamento”. “Ha messo in discussione la mia vita. Mi ha dato l’opportunità di rinascere, un miracolo”. Sono queste le voci di alcuni giovani. Per esempio Maurizio che è stato uno dei primi giovani ad arrivare alla comunità   era un “desbela”, nella comunità è rinato, si è sposato e ora ha 15 figli (tra naturali e adottati).

La Comunità Cenacolo oggi è presente in 20 paesi del mondo con oltre 70 Fraternità. In queste comunità approdano persone con varie dipendenze che oltre al lasciare il loro “vizio” fanno un incontro speciale, quello con l’amore di Cristo Gesù.

Spiegava suor Elvira: “Come avrei potuto io inventare una storia così? Tutto è avvenuto senza che me ne accorgessi: mi sono tuffata nella Misericordia di Dio e mi sono rimboccata le maniche per amare, amare, amare e servire! Sono io la prima a sorprendermi continuamente di quello che è avvenuto”.

M.A.