Alla fine dell’anno scorso la parrocchia Madonna della Fiducia a Nichelino ha sofferto la scomparsa di due amici molto amati che hanno raggiunto la Casa del Padre: Luciana e Gerry.
Luciana Ferasin
Luciana era conosciuta in parrocchia soprattutto per la sua attenzione e la sua cura affinché l’altare fosse sempre in ordine, degno del Signore ma anche dei fedeli. Donna tutta d’un pezzo a cui la vita aveva riservato momenti molto dolorosi: carattere forte, a volte magari un po' scontroso se qualcosa non andava secondo le sue aspettative.
Io che allora ero un giovane animatore alla parrocchia Santissima Trinità voglio però ricordarla quando lei, ancor giovane mamma, con i due adorati figli Daniela e Alberto trascorreva le sue estati su per i monti della Valsusa o in trasferta nelle valli francesi al seguito dei campi estivi insieme alla sua amica carissima di sempre, mamma Rita. È stata la cuoca per centinaia di ragazzi di quegli anni e posso assicurare che era un compito tutt’altro che facile. Anche molti inverni l’hanno vista alla Casa Alpina di Chateau Beaulard, sempre in cucina tra fornelli e piatti da lavare con un amore e una dedizione che solo chi ha un cuore speciale può avere.
In seguito trasferì il suo servizio nell’allora nascente parrocchia Madonna della Fiducia, in un quartiere che lei ha sentito subito vicino. In quella baracca che fungeva da chiesa si è subito prestata al servizio della comunità senza mai mettersi in mostra. La sua forte amicizia con la famiglia di don Domenico l’ha legata ancora di più alla Fiducia. Il suo servizio è sempre stato ad ampio raggio: la si poteva trovare catechista con i bimbi, come a preparare altare e paramenti affinché fossero in ordine. Sempre presente a coordinare e collaborare per la produzione della pasta per la Quaresima di Fraternità oppure dietro i fornelli ricalcando la sua esperienza di cuoca ai campi. Sapeva relazionarsi con le persone anziane e con i malati che andava periodicamente a visitare, con la dedizione che l’ha sempre contraddistinta. Durante la preghiera di commiato la Comunità della Fiducia raccolta intorno a lei, ormai consumata dalla malattia, l’ha salutata ringraziandola per la semplicità e l’umiltà con cui ha svolto il suo servizio terreno.
Gerry Marrese
“Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’ e siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò. Da quando sei partito …”, dice una famosa canzone di Lucio Dalla.
Caro Gerry, amico importante, voglio scriverti, perché sicuramente sei partito tante volte nella tua vita e sei sempre tornato: stavolta purtroppo non è più possibile vedere la tua figura minuta accanto a noi, ma sappiamo che dove sei ora è il top!
Qui noi continuiamo a trascorrere i nostri giorni con tristezza, ma non con disperazione ed angoscia: la speranza ci ha sempre contraddistinti, come ha sempre contraddistinto te. Hai sicuramente avuto tanti momenti gioiosi, ma anche situazioni pesanti che ti hanno segnato, ma che hai saputo affrontare con tenacia ed a testa alta. Hai impersonificato ciò che Papa Francesco disse un po' di tempo fa: “Dobbiamo saper usare nel nostro vivere tre vocaboli che devono accompagnare la nostra vita: PERMESSO, SCUSA e GRAZIE”. Ne hai fatto il tuo stile di vita con la delicatezza che ti ha permesso di non essere considerato solo un amico, ma anche un fratello. Mai ti ho visto adirato o alzare la voce. Eri sempre attento all’altro in tutte le tue giornate.
Ho avuto la fortuna di collaborare con te nella Comunità, tu sempre un passo indietro agli altri, sempre timoroso di essere invadente o di dare fastidio. Disponibile, senza lamentarti, trovavi il tempo di aiutare anche chi, fuori della nostra parrocchia, aveva bisogno come i malati delle Molinette. Quanti ragazzi hai seguito, ascoltato ed anche letteralmente nutrito con i tuoi manicaretti, specialmente ai campi e ai ritiri: proverbiali le tue torte che hanno deliziato generazioni di ragazzi e gruppi di amici. Averti vicino dava sicurezza: ricordo le mattine in segreteria dove ci si poteva fermare e scambiare due chiacchiere con te. I sabati pomeriggio a seguire i genitori di seconda elementare. Ci mancherà vederti con il grembiule in cucina a sbucciare verdure, affettare prosciutto o infornare una delle tue mitiche torte. Stupenda la tenerezza con cui hai accudito i tuoi nipoti Stefano e Linda. Ci mancherà il tuo sederti ad ascoltare, ci mettevi a nostro agio con il tuo saperci fare. Come tutti noi hai avuto difficoltà e debolezze, ma non hanno modificato il tuo essere un grande uomo. Gerardo Marrese, manchi alla parrocchia della Fiducia e non solo. Grazie!
Bruno G.