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Dom, Dic
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Operatori di pace

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Si parla tanto di pace, ma la pace non può sussistere senza la giustizia. Però la giustizia chi la stabilisce?

Si dice che la verità non sta tutta da una sola parte, ma se (in particolare in tempo di guerra) uno osa dire che anche il nemico ha qualche ragione, apriti cielo! Subito si viene accusati di intese con il nemico e quindi di tradimento.

Solitamente la guerra finisce in presenza di un vincitore e di un vinto, solo allora si stipulerà un “trattato di pace” o piuttosto il vincitore imporrà le proprie condizioni al vinto determinando così i presupposti per una rivincita appena si verificheranno le condizioni per una nuova guerra.

La storia infatti ci insegna che questo tipo di pace è solo un intervallo fra due guerre.

Anche Papa invoca la pace, senza entrare nella disputa infinita di chi ha torto o ragione, ma esortando i credenti a pregare affinché Dio illumini le menti dei potenti e crei le condizioni per la fine delle ostilità.

Ma che valore possono avere le nostre preghiere, se non c'è pace nelle nostre famiglie, fra marito e moglie, se non c'è pace fra condomini, fra colleghi di lavoro, fra fratelli, fra parenti (serpenti)?

La Parola di Dio ci invita ad essere operatori di pace, a vincere il male con il bene, a sopportare piuttosto qualche torto ed ancora di più ad amare i nostri nemici. Ne siamo capaci?

La Bibbia ci insegna che la vita del credente è un combattimento contro il nostro vecchio uomo, i nostri egoismi e le nostre presunzioni. Gesù ci insegna che dobbiamo nascere di nuovo, cioè dobbiamo acquisire il pensiero ed i sentimenti di Dio che è amore.

Quando comparirò davanti al tribunale di Dio e sarà aperto il libro della mia vita, il racconto che ne verrà fuori testimonierà che sono stato un operatore di pace?

Luciano Mancin