Il suo nome sarebbe Carlo, ma tutti alla Parrocchia S. Edoardo Re a Nichelino lo conoscono come “don Sandrino”,
Lo aveva chiamato con lungimiranza il parroco precedente, don Renzo Gariglio, intravedendo in lui un sacerdote in gamba e disponibile, capace di pregare e aiutare a pregare.
Entrato nella Congregazione dei Salesiani nel 1943, dopo il noviziato, la teologia e un tirocinio intenso presso gli Oratori, dieci anni dopo era stato ordinato prete: contento di prestare a don Bosco cuore, testa e mani per prolungarne l’opera educativa.
Il suo stile è inconfondibile: sempre in anticipo, se possibile in bici (che è la sua grande passione!); il primo saluto – rigorosamente in ginocchio – al SS. Sacramento; poi una decina del Rosario per le persone che gli hanno chiesto una preghiera; infine: gli incontri, il confessionale e la celebrazione, che tiene con un tono di voce caldo e partecipato.
Abituato a parlare in effetti lo è, come testimoniano gli incarichi che in una lunga vita gli sono stati affidati: assistente dei liceali a Valsalice dal ’53 al ’57; laurea in Lettere moderne a Torino nel 1957; due anni al S. Giovannino, a sgolarsi e sbracciarsi nello storico Oratorio di Corso Vittorio; poi insegnamento di lettere alle medie: dal ’58 al ’64 a Perosa Argentina in Val Chisone, dal ’64 al ’76 nel quartiere San Paolo in via Luserna di nuovo a Torino (dove ha assunto anche gli impegni di economo, consigliere della Congregazione e catechista), infine dal ’76 all’Istituto Agnelli. E dire che fosse stato per lui avrebbe studiato e insegnato matematica e scienze!
Don Sandrino qui a S. Edoardo ha visto crescere un po’ tutti. E tutti, beneficiando della sua opera discreta e costante, portano nel cuore una stima vera per lui. Lo sanno: generoso, premuroso, acuto e scherzoso. Un prete che ha sempre il sorriso sulle labbra, che sa gioire e commuoversi (soprattutto in questi ultimi tempi), prestare soccorso e incoraggiare (ne sa qualcosa il nuovo parroco). Forse il segreto sono la sua tenacia la sua umiltà, lui che non ha vergogna di farsi istruire e a 90 anni usa correntemente WhatsApp!
Caro don Sandrino, grazie di cuore da tutta la Comunità di S. Edoardo Re! Grazie per avere speso una vita ad aiutare a crescere “buoni cristiani e onesti cittadini” e, nel nostro piccolo, di aver portato il Signore in mezzo a noi. Possa il Signore ricompensare il tuo impegno e don Bosco essere orgoglioso di averti reso stimato testimone del suo buon cuore.
Con affetto,
la Comunità Parrocchiale di S. Edoardo Re