Da ormai alcuni anni la Parrocchia SS. Trinità di Nichelino ha adottato come progetto missionario il Progetto Acqua
Siongiroi è un piccolo villaggio posto al confine fra il Kenya e la Tanzania. A Siongiroi l’acqua è rara e preziosa, come in tanti villaggi africani che dipendono unicamente dalla pioggia, e procurarsi l’acqua per i bambini della scuola è faticoso e difficoltoso. La pozza (foto in basso), quando è piena, è profonda, avvicinandosi i bambini rischiano di scivolare in acqua e, una volta riempiti, i recipienti in plastica sono molto pesanti da trasportare. L’acqua cui hanno accesso gli abitanti non è pulita, provenendo da una pozza fangosa. E non sempre questa pozza è piena. In certi periodi dell’anno è drammaticamente vuota, ed allora i bambini devono andare a reperire l’acqua anche in posti lontani. Il problema della mancanza d’acqua è stato individuato dalla comunità di Siongiroi come il problema prioritario da risolvere nel villaggio. Sognavamo l’Africa Onlus e la Parrocchia SS. Trinità e San Vincenzo de’ Paoli hanno deciso di non rimanere indifferenti.
Lo stile con il quale l’associazione ha scelto di intervenire è stato quello di provare a fare cooperazione. È stato scritto: “Dai un pesce ad un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”. Fare cooperazione significa intervenire per soddisfare i bisogni in modo strutturale e non episodico, ma non in maniera unilaterale, bensì con un atteggiamento appunto di “cooperazione” così che l’altro capisca che può arrivare a farcela da solo senza essere dipendente dall'aiuto che riceve da fuori, e si impegni concretamente per raggiungere questo risultato.
Fare cooperazione non è però facile. Non è facile, innanzi tutto, per chi riceve. Spesso in Africa l’atteggiamento è quello dell’attesa: tu sei ricco e puoi darmi qualcosa, dunque per favore dammelo senza chiedermi di darmi da fare io. Il salto da compiere è complicato, ma in questi anni a Siongiroi abbiamo percepito un costante, seppur lento, cambiamento nelle persone. Vi è molta più disponibilità a prendere in mano la propria vita, imparando a programmare il futuro.
Fare cooperazione non è facile neppure per chi dona. Spesso chi si avvicina ad una associazione come la nostra ha dentro di sé un impellente bisogno di fare qualcosa per l’altro, al più presto, e ciò che gli interessa è solo organizzare una raccolta fondi e comprare qualcosa per chi è più povero. Ma prima di “fare per l’altro” bisogna imparare a “essere con l’altro”. In tale ottica, la parrocchia di Nichelino da anni organizza esperienze missionarie per i giovani della comunità. Nel 2013 e 2015 tali esperienze sono state organizzate in accordo con Sognavamo l’Africa, e negli ultimi anni la nostra associazione ha fatto a sua volta la scelta di andare a fare formazione missionaria nelle aule delle scuole e del catechismo e nei campi estivi. Insegnare la missionarietà non è finalizzato ad andare in Africa o a fare volontariato per l’Africa. Suor Jola Plominska ci ha insegnato infatti che “si è missionari e non si fa i missionari”. Il che non vuol dire che non sia importante fare le cose, ma che prima del fare viene il mio incontro personale con Dio nell’incontro con l’altro. Da questo incontro scaturisce la missione a livello personale, che va inserita nella missione universale della Chiesa.
Venendo ora ai risultati che sono stati conseguiti, con i soldi ricavati dalle donazioni dei privati e dai contributi dei fedeli durante la Quaresima di Fraternità l’associazione nel 2014 ha acquistato una cisterna mobile, con la quale andare a prendere l’acqua al fiume più vicino nei momenti di maggiore siccità. Nel 2015 e nel 2016 ha fatto costruire una cisterna fissa all’interno del territorio della scuola (foto in alto) ed ha fatto effettuare due analisi dell’acqua. Nella prima analisi, relativa alla composizione del terreno e finalizzata a capire se fosse conveniente costruire un pozzo, è emerso che l’acqua trovata è salata ed i costi per estrarla e purificarla sarebbero troppo alti. È stato allora scelto di costruire un sistema di cisterne per la raccolta e la conservazione dell’acqua piovana. Nella successiva analisi, effettuata la scorsa estate, sono state esaminate la prima cisterna costruita, dopo un anno di funzionamento, e le altre fonti d’acqua presenti all’interno della scuola. L’analisi dell’acqua della cisterna ha confermato che l’acqua così raccolta è chimicamente e microbiologicamente perfetta e che quindi la strada scelta dall’associazione e dalla parrocchia è la più efficace per risolvere il problema. L’analisi dell’acqua della pozza locale ha confermato che l’acqua ivi contenuta non è potabile. L’associazione si propone di costruire nel 2017 altre due cisterne e nel 2018 di intervenire per rendere potabile l’acqua della pozza ad oggi fangosa.
In occasione della Quaresima di Fraternità, stiamo vicini alla comunità di Siongiroi con un gesto concreto! Aiutateci ad aiutare ancora! La buona qualità dell’acqua per i bambini di un villaggio africano: sia questo il gesto di concreta fraternità della nostra comunità per la comunità di Siongiroi! Insieme, goccia dopo goccia, potremo fare molto! Per effettuare una donazione, potete ritirare la busta della fraternità presso le chiese della SS. Trinità e di San Vincenzo de’ Paoli, oppure fare un bonifico sul conto corrente dell’associazione. Per maggiori informazioni: www.sognavamolafrica.it
Renato Amatteis
per Sognavamo l’Africa Onlus