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Dom, Dic
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Cucina & Tradizione - Filetto alla Welington

Pillole di storia
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Negli anni in cui Jacqueline Kennedy era First Lady alla Casa Bianca, era famosa per lo stile e l’eleganza

delle sue feste. Amava stupire gli ospiti con piatti di classe, raffinati e spesso scenografici, e inserì nei menù nuove preparazioni, specie di cucina francese, che adorava. Fu lei che introdusse la tradizione di servire ogni anno, durante la cena di Natale della famiglia Kennedy, una preparazione sontuosa e ricercata, il filetto alla Wellington.

Piatto noto in tutto il mondo, fa parte della cucina classica internazionale. Nella preparazione più comune oggi è un filetto di manzo arrostito, cosparso di senape e paté di funghi, poi avvolto in prosciutto crudo, a volte in una crespella di verdure, e alla fine in uno scrigno di pasta sfoglia o brisée. Una volta in forno prende un bel colore dorato, la sfoglia si fa croccante e friabile, mentre la carne tenera e succosa. È di origine anglosassone, e non può mai mancare sulle tavole delle feste di Natale degli inglesi.

La nascita della ricetta non è nota, ma secondo l’ipotesi più comune deriva il nome dal Generale Arthur Wellesley, primo Duca di Wellington che sconfisse Napoleone Bonaparte nella battaglia di Waterloo nel 1815. Gli inglesi, per festeggiare la vittoria sui nemici, avrebbero rinominato in onore del Duca un’antica ricetta francese molto raffinata, il filetto di bue in crosta, che prevedeva la presenza nella farcia di cibi nobili, come tartufo e paté di foie gras. Da allora il beef Wellington è un piatto iconico della cucina anglosassone, ideale per festeggiare le occasioni più importanti.

Nel 1965 la scrittrice Julia Child, in una puntata del suo programma televisivo “The French Chef”, presentava il piatto agli americani, ottenendo un grande successo. Di recente anche Gordon Ramsey lo ha riproposto sul web, riportando agli onori una ricetta forse un po’ dimenticata dalla cucina contemporanea.

Il filetto alla Wellington è in apparenza semplice, in realtà nasconde difficoltà anche per cuochi esperti. La carne va rosolata al punto giusto, per rimanere tenera anche dopo la cottura in forno, mentre la farcia di funghi deve essere ben asciutta, per non bagnare la sfoglia.

Ed ecco la ricetta del filetto alla Wellington, nella versione più usuale oggi, per chi quest’anno voglia arricchire la tavola di Natale con un piatto carico di storia. Massaggiare un filetto di manzo di circa 800 gr. con sale e pepe, poi rosolarlo in olio e burro da tutte le parti. Spalmare sulla superficie uno strato di senape. Tritare circa 300 gr. di champignons e rosolarli in olio con alcuni scalogni tritati. Frullare il tutto e far asciugare bene la crema ancora sul fuoco. Stendere alcune fette di prosciutto crudo fino a formare un rettangolo, spalmare sulla superficie la crema di funghi e appoggiarvi al centro il filetto, poi avvolgere la carne e chiuderla stretta in una pellicola, e far riposare in frigo. Fasciare ancora il filetto con la pasta sfoglia, spennellare con tuorlo d’uovo, fare alcuni tagli in superficie, poi aggiungere a piacere piccole decorazioni di pasta. Infornare per mezz’ora fino a completa doratura. Si porta a tavola intero, e si serve a fette con contorno di verdure ben calde.

Maria Cristina Grassi