Ibrido e elettrico, le soluzioni più moderne: cosa si può volere di più?
A Nichelino il trasporto pubblico era in anticipo sui tempi. Negli anni Trenta del secolo scorso entrò in servizio, sulla tratta Lingotto-Nichelino, il “benzofilobus”, veicolo ibrido costruito dalla Fiat. La linea 55 (che poi diventerà 35) fu la terza a Torino ad essere dotata di questo tipo di mezzi, inaugurati in pompa magna in epoca fascista. Non sappiamo se l’operazione propagandistica fu simile a quella dei “carri armati del Duce” che venivano spostati da un posto all’altro a seconda delle circostanze per dar lustro al regime.
L’autobus/filobus nel normale servizio di linea era azionato da due motori elettrici da 35hp che consentivano di raggiungere la velocità di 40 kmh. a pieno carico. In caso di mancanza di energia elettrica o di spostamenti al di fuori del tracciato della filovia il veicolo era in grado di procedere autonomamente, a 20 chilometri all’ora, grazie ad un motore a scoppio da 75 hp. che fungeva da gruppo elettrogeno e che alimentava i due motori elettrici. Un vero prodigio della tecnica. L’avviamento, come si può notare nella foto, era a manovella.
Il “benzofilobus” però ebbe scarso successo e venne poi sostituito da classici filobus sulla linea 55 Barriera Nizza - Nichelino. Forma squadrata, piccolino, se ne vede uno nella foto a destra parcheggiato al capolinea davanti alla scuola di piazza Bengasi. In salita tendeva ad arrancare e a fatica superava la modesta pendenza di ponte Nizza con passeggeri che talvolta scendevano a spingere.
Il filobus per decenni restò comunque a far parte del paesaggio di Borgo San Pietro e Nichelino. La silenziosa filovia venne definitivamente smantellata negli anni Ottanta con buona pace dei sostenitori dell’energia pulita e a vantaggio dei moderni autobus smarmittanti in sostituzione dei motori elettrici.
Corsi e ricorsi della storia, a volte ritornano: infatti a Nichelino stiamo aspettando la metropolitana.
