Nel 2024, rispetto all’anno precedente, è cresciuto il numero dei rapimenti di sacerdoti e religiosi cattolici.
Il triste primato è detenuto da Haiti, dove il deterioramento generale della sicurezza nazionale ha portato al rapimento di 18 sacerdoti e religiosi.
Nel corso dell’anno sono stati uccisi 13 sacerdoti, tra i quali: Don William Banda, assassinato in chiesa in Sudafrica, il francescano Juan Antonio Llorente Espín, ucciso nel suo monastero in Spagna, Padre Lech Lachowicz, assassinato nel suo presbiterio in Polonia.
Nel 2024 sono stati arrestati meno ecclesiastici e religiosi cattolici rispetto al 2023, ma i numeri restano molto preoccupanti e indicano carenza di libertà religiosa e di certezza del diritto in ampie aree del mondo.
Secondo le informazioni raccolte da ACS (Aiuto alla Chiesa che soffre), almeno 71 tra religiose e religiosi sono stati arrestati a causa della loro fede o semplicemente per aver svolto la loro missione
Il Nicaragua, in America Centrale, è ancora una volta in cima alla lista dei Paesi in cui vengono arrestati sacerdoti e religiosi cattolici: dal gennaio 2024 sono stati in totale 25. Se si considerano i 19 sacerdoti e religiosi arrestati negli anni precedenti e rimasti in stato di detenzione nel corso del 2024, il numero sale a 44. Gli straordinari livelli di persecuzione contro i credenti in Nicaragua e la difficoltà di accedere a informazioni attendibili rendono arduo stabilire il numero esatto di persone arrestate.
A seguire, la nazione con il maggior numero di religiosi arrestati o scomparsi è la Cina. Nove sono i casi pubblici, quattro dei quali relativi ad arresti effettuati nel 2024. Data la realtà politica cinese, molti altri chierici sono probabilmente soggetti a limitazioni della libertà.
In Bielorussia i sacerdoti in stato di detenzione nel 2024 sono stati sette. Altri casi di arresti religiosamente motivati riguardano due sacerdoti e una religiosa in India, in un contesto di crescente pressione sui cattolici e sulle altre minoranze religiose.
Padre Elvis Cabarca, in Venezuela, è stato arrestato mentre guidava un gruppo di preghiera durante una fase di proteste antigovernative. In Ciad, Padre Simon-Pierre Madou Baïhana, critico delle violazioni dei diritti umani e delle ingiustizie, è stato arrestato dalla polizia.
Dietro ogni ecclesiastico preso di mira c’è una intera comunità oppressa e impaurita, che vorrebbe solo vivere pacificamente e liberamente la propria fede e la propria vita.
Tutto questo, in molte nazioni del mondo, non è possibile. Condividere queste informazioni con parenti e amici, anche sui propri profili social, costituisce un aiuto piccolo ma prezioso per contrastare l’oblio che ordinariamente accompagna questi tristi eventi.
(ACS)