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Dom, Dic
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Storia dei Giubilei

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Il Signore disse a Mosè sul monte Sinai: «… Al decimo giorno del settimo mese, farai squillare la tromba dell’acclamazione. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo" (Lev 25,10-13).

Giubileo deriva da Yobel che significa “capro”, per estensione indica il corno del capro che anticamente veniva utilizzato come una tromba. Il suono comunicava un messaggio di liberazione, di salvezza, di rinascita: un nuovo inizio.

Nella Chiesa cattolica papa Bonifacio VIII il 22 febbraio 1300 indisse con la bolla “Antiquorum habet fida relatio” il primo giubileo per concedere il perdono «più esteso, anzi pienissimo, dei peccati a quanti, pentiti e confessati, avrebbero visitato le basiliche romane”. Nel 1350 Clemente VI dispose di celebrare l’Anno Santo ogni mezzo secolo, in linea del resto con il giubileo biblico stabilito dal Levitico. Ma lui non vi partecipò: dal 1309 infatti i Papi risiedevano ad Avignone. Al periodo avignonese seguì lo scisma d’Occidente e di nuovo si anticipò la scadenza, questa volta con l’intento di favorire l’unità della Chiesa: Urbano VI stabilì di celebrare – a partire dal 1390 – un giubileo ogni 33 anni. L’idea avrebbe avuto vita breve, e neanche lui del resto avrebbe visto quel giubileo “anomalo”. Il successore Bonifacio IX celebrò quindi due anni santi, quello del 1390 e quello “canonico” del 1400.

Nell’Ottocento fu celebrato soltanto il giubileo del 1825. Nel 1800 Pio VI era prigioniero di Napoleone e morì in quell’anno. Nel 1850 l’anno santo saltò per l’esilio a Gaeta di Pio IX. La Porta Santa, chiusa nel 1825 da Leone XII, venne riaperta nel 1900 da Papa, Leone XIII. Tuttavia in quel secolo di giubilei ordinari mancati, se ne celebrarono due straordinari. Uno di sole due settimane indetto nel 1829 da Pio VIII, poco dopo la sua elezione, «seguendo l’esempio dei Pontefici Romani nostri predecessori, i quali hanno cominciato il loro pontificato premunendosi in qualche modo di questo viatico per un viaggio così pericoloso». Alcuni pontefici infatti avevano reso “santo” l’anno della propria elezione.

Altro giubileo straordinario fu nel 1886, voluto da Leone XIII «per richiamare gli uomini alle cristiane virtù» in un tempo in cui «le grandi virtù dei padri nostri si dileguarono in non piccola parte». Gli anni santi straordinari furono legati alle vicende della Chiesa, a partire dal 1423, il primo indetto dopo la fine dello Scisma d’Occidente da Martino V. Peraltro Martino fu l’unico a dar seguito alla cadenza proposta da Urbano VI e, malgrado si fosse tornati alla “cifra tonda” nel 1400, a 33 anni esatti da quello del 1390.

Nel 1745 Benedetto XIV indisse un giubileo per la “pace tra i principi cristiani”. In tempi a noi più vicini abbiamo due anni santi straordinari della Redenzione (nel 1933 con Pio XI e nel 1983 con San Giovanni Paolo II). L’anno santo della Misericordia nel 2015/2016 è stato voluto da Papa Francesco a 50 anni dalla fine del Concilio Vaticano II.

Marcello Aguzzi