Come recuperare l’area industriale dismessa dell’ex Fiat Allis a Stupinigi?
L’Associazione Nexto, in collaborazione con la Fondazione per l’Architettura - Torino e dell’Ordine degli Architetti, con il coinvolgimento di enti e fondazioni quali Coldiretti Piemonte e Ordine Mauriziano, propone un grande parco coltivato per rafforzare la filiera di produzione agro-alimentare locale. La proposta è parte di una visione strategica per lo sviluppo del territorio metropolitano torinese nell’ambito del Progetto Masterplan di “Envisioning Torino” che mette a fuoco alcune linee guida utili all’attivazione di nuovi processi di crescita e all’innesco di trasformazione concrete, raccogliendo idee e pratiche di progetto proposte da chi abita la città.
Attraverso un concorso sono stati individuati quattro punti chiave ed altrettante aree sulle quali concentrare l’attenzione, ovvero Green Innovation Hub per completare la Spina 3; Mobility Hub nella zona di Porta Susa; Turin Arts & Culture nel nuovo quartiere Lingotto ed infine proprio il nodo strategico individuato presso l’area di Stupinigi: AgriTurin – La città produttiva, un ritaglio a vocazione agricola e naturale nel vasto e denso territorio urbano dove si raccolgono molte attività virtuose del settore agro-alimentare (ad esempio quelle legate al circuito “La Farina della Filiera di Stupinigi”).
L’area indicata per il progetto di intervento è di proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano. Si tratta di un ampio lotto situato tra via Rondò Bernardo e viale Torino, attiguo all’area di interesse definita dal “piano d’area del Parco Naturale di Stupinigi”. In sede di concorso si è ragionato sulla possibilità di collocare una piccola struttura (circa 10.000 mq) capace di funzionare come centro di ricerca sull’implementazione e sull’applicazione dell’IoT (“internet delle cose”) nell’agricoltura, con particolare riferimento alle possibilità di “precision farming” e alla salvaguardia della biodiversità agricola locale.
Il progetto affronta diversi temi e pone importanti interrogativi.
Come sono fatti i nuovi spazi per la produzione agricola? Quali funzioni di pubblico servizio può accogliere una struttura del genere? Quali rapporti spaziali legano gli spazi costruiti e quelli aperti, ovvero quelli di ricerca e quelli coltivati? Come ripensare il trasporto di merci entro un raggio a “km 0”?
UN TEAM DI GIOVANI
Il progetto che ha vinto il concorso si intitola “Cum Grano Salis” ed è stato proposto da un giovane team multidisciplinare (nella foto in alto), composto dal progettista Stefano Di Vietri architetto, dall’agronomo Emilio Macario Gioanas, dalla biologa ambientale Chiara Richiardi, dall’agronoma forestale Martina Stucci, dal dott. Matteo Maria Bracco (nichelinese) esperto in ingegneria dei materiali, dalla progettista sociale Chiara Andena e da Alessio Maina dottore in economia e management, anch’egli di Nichelino. Lo studio punta ad insediare nell’area “ex Fiat Allis” un centro di ricerca e servizi per migliorare l’efficienza nell'uso delle risorse, la produttività, la qualità, la redditività e la sostenibilità della produzione agricola attraverso strumenti innovativi. Grazie all’attività del centro, la rete di produttori locali coinvolti potrà avvalersi di un marchio di certificazione di qualità e sostenibilità collettivo. Si prevede inoltre la creazione di spazi aperti al pubblico per la commercializzazione dei prodotti, la sensibilizzazione del territorio e la rivitalizzazione sociale e turistica dell’area.
Altro pilastro del progetto è l’istituzione un centro dedicato a formazione, ricerca, sviluppo innovativo e imprenditorialità per migliorare l'agricoltura di precisione, implementare soluzioni aplicative IoT e dunque ridurre gli impatti generati dal settore agricolo sull’ambiente per rispondere alle crescenti esigenze di produzione alimentare.
L’attività sperimentale seguirà un approccio multidisciplinare ed integrato volto all’analisi di parametri ed indici agronomici ricavati da dati da osservazione della terra e UAV (droni) validati con rilievi in campo.
Dai risultati delle sperimentazioni potranno essere sviluppati applicativi DSS, ossia ecosistemi di servizi volti ad automatizzare la gestione degli input agronomici ed informare gli agricoltori in merito a quali scelte operare in campo.
Il centro mira anche ad una funzione locale, per realizzare un progetto pilota sulla biodiversità agricola coinvolgendo le aziende cerealicole del territorio e i diversi “stakeholder”, cioè in questo caso tutti i soggetti interessati alla valorizzazione dell’area di Stupinigi. L’obiettivo è sviluppare un DSS specifico nel settore cerealicolo locale valutando la sostenibilità ambientale della filiera per mettere a confronto le tecniche dell’agricoltura di precisione, adottate dagli agricoltori coinvolti, con le tecniche tradizionali.
La proposta è stata valutata molto positivamente dalla giuria, composta da esperti e da rappresentanti degli enti interessati, assegnando al team la vittoria (un premio in denaro del valore di 3000 euro) ed apprezzando “il modo in cui si sono privilegiati gli aspetti più funzionali ad uno sviluppo economico concreto e immediatamente avviabile sotto il profilo dell'innesco di una filiera produttiva, agricola ed alimentare, strettamente legata al contesto agricolo-turistico della Palazzina di Caccia Stupinigi e dell'Ordine Mauriziano”.
La consegna del premio al gruppo è avvenuta lo scorso 14 settembre presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino (un altro felice esempio di riqualificazione di infrastrutture industriali storiche) come parte della presentazione del Masterplan su Torino che l’associazione ha voluto pensare mirando agli stakeholder regionali, metropolitani e locali.
Sul piatto per il nostro territorio ci sono, in particolare, decine di milioni di fondi europei che per Stupinigi possono rappresentare un volano per la riqualificazione e la rinascita di un territorio troppo spesso lasciato ai margini, nonostante la ricchezza storica, naturalistica e culturale.
Che sia un primo segnale questo interesse dell’area metropolitana? Questo sito industriale dismesso dell’ex Fiat Allis potrà tornare ad una vocazione innovativa compatibile con la tradizionale attività agricola di Stupinigi? L’augurio è che attraverso gli opportuni tavoli di concertazione e i successivi passaggi possano trovare presto sviluppo le proposte presentate in sede di concorso.
M.B.