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Dom, Dic
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ll prof e il crocifisso

Inchieste
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Il professor Lorenzo Spaggiari è direttore della chirurgia toracica presso l’istituto europeo dei tumori e docente all’università di Milano.

La sua residenza era nel grattacielo Torre dei Moro, il famigerato edificio che come neve al sole si è squagliato a causa di un incendio. Le fiamme sono divampate in uno degli ultimi piani, a causa del rivestimento esterno tutt’altro che ignifugo (la magistratura sta indagando). Il fuoco ha distrutto tutto, ma non c’è stato alcun danno alle persone. Qualche giorno dopo l’illustre clinico ha rilasciato una intervista a Repubblica. «Il soffitto è crollato e abbiamo perso tutto. Bruciata e sciolta dal calore anche la cassaforte inserita nel muro» Dentro la cassaforte in una bustina di plastica c’era un piccolo crocifisso d’oro, ambedue intatti. Eppure l’oro fonde prima dell’acciaio, figurarsi la plastica!

“La mia famiglia è scossa”, ha commentato il prof. Spaggiari. L’intervistatore domanda: sarà frutto del caso? Il prof risponde: “Se lo è, è un caso che turba. Anche perché non si è verificato da solo!”. Quella domenica, c’era stata una certa discussione, la moglie non voleva uscire, lui invece voleva passare la giornata al mare. L’ha vinta il professore ed è andata bene perché le fiamme si sono sprigionate da appartamenti più bassi rispetto al loro: restando in casa sarebbero finiti arsi vivi.

"Se fossi credente mi sentirei davanti a un miracolo – dichiara nell’intervista - Da trent'anni però opero chi è colpito dal cancro: i contorni della mia idea di fede si sono progressivamente offuscati. Così non posso che definire incredibile quello ho visto".

Conversione? No, però dice: “Un chirurgo può guardare la vita da una prospettiva diversa” e aggiunge “in effetti vivo uno stato d’animo più empatico con pazienti e familiari”.

Qualcosa si è rotto dentro lui, lui che lotta contro tumori e morti ogni giorno. Niente conversione, riflessione sì. I medici sono uomini come noi, divisi tra credenti e agnostici. Il crocifisso del prof. Spaggiari è rimasto intatto e lui non l’ha chiesto, tanta gente implora il miracolo e non lo ottiene. Chi vede morire gente sotto le bombe, bambini innocenti violentati, donne vendute al mercato della schiavitù si domanda se Dio esiste e perché non interviene. Altri alle stesse domande danno interpretazioni e risposte diverse. L’umanità su questo si divide, perché il problema è la “croce”. Quando la sofferenza s’impossessa di te e ti brucia non servono parole, ma come e quanto il cuore tiene. Cristo chiede di avere fiducia (fede) in lui. Per non impazzire conviene credergli.

Simona Aguzzi