Una volta non era così facile viaggiare e soprattutto era molto costoso, ma per i giovani di oggi è tutto più semplice, hanno molte opportunità e agevolazioni.
Una di queste è l’Erasmus, il progetto dell’Unione Europea che permette agli studenti universitari di studiare per un periodo in un’università straniera con l’aiuto di una borsa di studio. Per partecipare a questo progetto bisogna essere iscritti all’università e candidarsi al bando Erasmus che viene proposto solitamente all’inizio dell’anno scolastico. L’università compila poi una graduatoria in base al merito, tenendo conto dei voti, dei crediti e delle certificazioni. Per ogni università di destinazione ci sono posti limitati, quindi non sempre è facile essere selezionati, soprattutto per le mete più gettonate. Ma sicuramente vale la pena provare. Infatti, l’Erasmus è un’opportunità unica, che permette ai ragazzi di imparare una nuova lingua, conoscere una nuova cultura, stringere nuove amicizie e crescere personalmente.
A molti potrebbe spaventare l’idea di intraprendere un viaggio del genere completamente soli, ma non appena si mette piede all’università del paese di destinazione e si partecipa alla prima “riunione di benvenuto per gli Erasmus” ci si rende conto che sono tutti un po’ spaesati. Proprio per questo è ancora più facile fare amicizia, perché anche gli altri studenti internazionali sono da soli in una città sconosciuta e hanno tutti lo stesso bisogno di conoscere nuove persone con cui intraprendere questo percorso. Anche la barriera linguistica può sembrare insormontabile, ma una volta partiti ci si accorge che alla fine comunicare non è poi così difficile. Si scopre che anche gli altri studenti internazionali non parlano perfettamente, ma in un modo o nell’altro ci si capisce e si migliora la lingua insieme, giorno per giorno. Inoltre, queste esperienze aiutano ad aprire la mente, a essere più tolleranti verso gli altri, verso le altre etnie e soprattutto si impara a rispettare ed apprezzare gli usi e i costumi diversi dai nostri.
Un altro motivo per cui non bisogna assolutamente perdersi la possibilità di partire in Erasmus, è l’opportunità di studiare in un’altra università e sperimentare un metodo di studio diverso. Infatti, molti paesi come la Germania e la Svizzera hanno metodi di insegnamento molto diversi dal nostro: si concentrano di più sulla pratica, rispetto alla teoria. I corsi universitari comprendono spesso lavori di gruppo, presentazioni o progetti e simulazioni pratiche. Un’ottima occasione per provare un metodo diverso, che può diventare prezioso ai fini di scelte formative o lavorative future.
Cercare casa in Erasmus
La tappa più difficile della preparazione dell’Erasmus è sicuramente trovare casa, ma giocando d’anticipo si possono trovare ottime soluzioni. La scelta più facile è quella di optare per una camera in una residenza universitaria, che di solito ha “prezzi a portata di studente” e dove spesso vengono riservati dei posti per i ragazzi in Erasmus. Inoltre, è il modo migliore per fare nuove amicizie, nella maggior parte dei casi, in queste residenze, la cucina è in condivisione e diventa un luogo di incontro tra coinquilini. Un’altra opzione per trovare una sistemazione è quella di cercare una stanza in affitto da una famiglia o da persone autoctone. Anche questa soluzione ha prezzi moderati e rappresenta l’occasione perfetta per imparare la lingua e la cultura del paese, chiacchierando e rubando preziosi consigli ai proprietari di casa. Esistono anche alcuni progetti che promuovono lo scambio intragenerazionale che offrono ai ragazzi la possibilità di ottenere una stanza in cambio di aiuto, spesso in casa di persone anziane o famiglie con bambini che hanno bisogno di una mano in casa.
Conoscere nuove persone e partecipare alle attività Erasmus
Per sfruttare al meglio il periodo di mobilità all’estero è importante entrare a far parte dell’associazione dei ragazzi Erasmus e partecipare alle attività che organizzano. “Erasmus Student Network ESN” è l’associazione studentesca non-profit che si occupa di organizzare viaggi, feste e attività culturali gratuite o a prezzi ridotti per aiutare i ragazzi Erasmus ad integrarsi ed esplorare la città. Questa associazione è presente in quasi tutte le città e per scoprire le attività che propone basta cercare il gruppo Facebook o informarsi presso la propria università sull’associazione locale.
Ecco il parere di due studenti che hanno vissuto questa esperienza.
Alejandra Rosales Gutierrez: “Il mio Erasmus all’università di Las Palmas de Gran Canaria è stato fantastico, soprattutto perché ho avuto la possibilità di scoprire questa regione e la sua cultura che conoscevo pochissimo prima della partenza. Si tratta di una cultura molto particolare, un ponte tra l'Europa e il Sud America e ho avuto la fortuna di viverla nel periodo del carnevale che è la manifestazione più importante delle isole Canarie dal punto di vista culturale e storico. Poi, ho apprezzato molto il fatto di relazionarmi con persone extraeuropee con una mentalità molto diversa. Per esempio, ho conosciuto molte persone provenienti dal Sud America ed è stato interessante parlare delle differenze tra le nostre culture.
L’Erasmus mi ha anche dato la possibilità di superare le mie paure e uscire dalla zona confort, ho addirittura provato un corso di surf per la prima volta. Questa esperienza mi è piaciuta talmente tanto che ho già in programma un altro Erasmus in Belgio!”.
Denise M.: “Durante il mio secondo anno di Università sono partita per un Erasmus a Canterbury, in Inghilterra. Nonostante io sia già una studentessa “fuori sede”, l’Erasmus è stato per me un’esperienza meravigliosa. L’Università di Canterbury è situata leggermente fuori dal centro abitato, all’interno di un grande campus, proprio come quelli che si vedono nei film americani. Il campus è come una piccola cittadina di soli ragazzi con teatri, negozi, bar, ristoranti e addirittura una discoteca! Ma la cosa che più mi ha colpito è stata l’importanza che si dà allo sport e alle attività extra-curricolari. All’interno del campus c’è una palestra con una sale attrezzate e una vasta scelta di sport a cui partecipare. Io da vera sportiva ci passavo almeno dieci ore alla settimana! Grazie a tutte le attività a cui ho partecipato ho conosciuto persone provenienti da tutto il mondo con culture completamente diverse ed è stato interessante confrontarci. Ho conosciuto un ragazzo brasiliano che ha fatto il giro del mondo e una ragazza ruandese che vive a Parigi e ci ha raccontato di come la sua famiglia è dovuta scappare dalla guerra in Rwanda. Consiglio a tutti gli studenti di non avere paura, lanciatevi in questa esperienza e non ve ne pentirete!”
Gaia Modenese