Se mai ce n’è fosse bisogno, ecco la conferma che è meglio non fidarsi delle previsioni degli astrologi.
Sentite questa del celebre Paolo Fox, a fine 2019 per l’anno a venire, cioè per l’odierno 2020: “Sarà un anno di crescita e addirittura vantaggioso soprattutto per i viaggi e gli spostamenti”. Bontà sua, ha poi precisato che si riferiva solo ai nati sotto il segno del sagittario, amplificando così l’involontario effetto comico.
Infatti ce n’era pure per gli altri: “Grande cielo tra aprile, maggio e giugno per quanto riguarda il lavoro”,”Bellissima situazione tra gennaio e marzo”, “Chi vuole sposarsi o convivere farà bene ad aspettare però la primavera”, “Nel 2020 si gettano le basi per un grande 2021”, “E in autunno si prevede un grande ritorno di fiamma”.
Sentito lo spiritosone...!?
Uno dei lati più divertenti degli oroscopi è sempre quello di leggerli su una rivista della settimana scorsa. Ma l’astrologia è una cosa seria, diffidate dei ciarlatani, come dice ogni astrologo serio a proposito di ogni altro astrologo ciarlatano.
L’anno scorso persino la quotatissima Susan Miller ha toppato clamorosamente predicendo un "2020 meraviglioso e prospero", per correggere il tiro in corso d’opera e dare colpa postuma e preterintenzionale al povero Plutone.
D’accordo, il 2020 è stato un “cigno nero”, un anno particolare, ma allora a che serve fare previsioni su un’annata che sarà tutto sommato normale?
Non che sia andata meglio ai virologi, per carità!
L’ormai arcinoto Burioni aveva intonato il coro nel segno di un equilibrato possibilismo: “Il rischio virus Cina in Italia non è minimo. Al momento non sappiamo né quanto sia pericoloso e neanche quanto sia facile il contagio”. Per sbracare di botto a febbraio (“In Italia in questo momento il rischio è zero”) e poi impiegare il resto del suo tempo a “Che tempo che fa” cercando di spiegare oggi cosa accadrà domani di quanto avvenuto ieri.
Da antologia la dichiarazione in data 23 febbraio della virologa Maria Rita Gismondo, involontaria madre di tutti i negazionisti: “Si è scambiata un'infezione appena più seria di un'influenza per una pandemia letale”.
Pregliasco, esimio virologo in Milano, 25 febbraio: “La malattia provocata dal nuovo coronavirus, rispetto ad altre, è banale e non è contagiosissima, ma è piuttosto comparabile all’influenza”. Il giorno dopo gli fa eco il Bassetti da Genova che ammonisce: “È meglio annullare i viaggi? Se uno li ha programmati li deve fare, cerchiamo di non fermare un Paese”.
Proprio come già aveva suggerito in tempi non sospetti l’intuito di un Paolo Fox, che in inglese significa volpe: un anno vantaggioso per i viaggi e gli spostamenti.