Carlo Bosco è nato nel 1934; dopo l’infanzia a Reaglie nell’estate del 1945 si è trasferito a Nichelino. Uno zio ottantenne gli raccontò della pericolosità del Sangone:
“se arrabbiato diventa un mostro incontrollabile. A me, ragazzino, quelle parole parvero un’esagerazione per spaventarmi e tenermi lontano dalle sue meravigliose e limpide acque. Non era questa l’intenzione dello zio, solo dopo compresi cosa realmente egli intendesse con le sue affermazioni.
Dopo la piena del 1994 un rapido raffronto mentale di com’era l’alveo agli inizi degli anni settanta mi convinse che la prossima piena con analoga portata avrebbe creato grossi guai. Le mie preoccupazioni esposte a molti concittadini e ad alcuni amministratori comunali non vennero ascoltate. Nel 1999 ufficializzai con lettere le mie perplessità e continuai fino al 2000 con osservazioni sempre più dettagliate. Dopo l’alluvione di ottobre 2000 in molti si ricordarono delle mie parole”.
Il 15 ottobre 2000 il Nichelino Comunità in prima pagina titolava “PERICOLO SANGONE! - La singolare battaglia del signor Bosco, pensionato, che da anni lancia un allarme. Di piene del torrente è disseminata la storia di Nichelino, ma nei secoli scorsi lì vicino non ci abitava quasi nessuno. Oggi invece..”
Coincidenza volle che il giorno successivo, lunedì 16 ottobre, fu una data sciagurata per i molti nichelinesi che ebbero la casa, il garage o la cantina invase dall'acqua.
Nel luglio di quest’anno, a margine di una conferenza stampa sul tema “Rispettiamo l’ambiente e salvaguardiamo il pianeta” ho ricordato al prof. Luca Mercalli di quando Carlo Bosco vent’anni fa, nel 2000, in un’intervista su Nichelino Comunità parlò dei pericoli del Sangone e poi…
“Il maestro del fiume”, così lo ha definito nel 2003 Marco Giardino, professore dell’ Università di Torino, Dipartimento di Scienze della Terra, con una dedica autografa su una copia del libro “Val Sangone: Climi e forme del paesaggio da due milioni di anni fa a oggi”, scritto con Paolo Baggio e Luca Mercalli per i tipi della Societa Meteorologica Subalpina. In questo importante testo è presente un’interessante testimonianza di Carlo Bosco.
In questo numero presentiamo uno scritto inedito di Carlo, di questi giorni, da lui titolato “SANGONE - Effimera oasi nella tempesta”.
“L’uomo, egoista e sprecone, distrugge se stesso, foreste, animali e in tempi geologicamente brevissimi anche il nostro pianeta. Causato dall’uomo il forte aumento della temperatura globale ha provocato e provocherà sconvolgimenti climatici a oggi inimmaginabili.
Tutto il Piemonte ha sempre subito grandi e persistenti piogge autunnali capaci di provocare consistenti piene al fiume Po fino all’anno 2000. Piene causate da umidi venti di Scirocco provenienti dal mare Adriatico. L’aumento delle temperature ha spostato le correnti d’aria ovest-est più a nord. Ora queste incontrano Appennini e Alpi, le mandano in quota ove condensano in copiose piogge che provocano disastri su Toscana, Liguria, Appennini e Costa Azzurra. Fino a poco tempo fa il sud Piemonte, posto sottovento, era protetto dagli Appennini.
L’ ultima alluvione ha colpito fortemente anche parte della zona protetta piemontese. Ciò è dovuto all’ ulteriore aumento della temperatura su Atlantico, Africa, Spagna e Mediterraneo, che ha provocato una grande e purtroppo ripetibile evaporazione del mare, capace di portarsi ben oltre la protezione dei bassi Appennini. La nuova situazione, superando la protezione appenninica ci informa su cosa accadrà a tutto il Piemonte, Sangone compreso, se aumenterà ancora la temperatura globale e se si trascurerà ancora la normale manutenzione di torrenti e fiumi”.
Queste le previsioni di Carlo Bosco, il Maestro del fiume.
Testo raccolto da Franco Alessio