Uno tzunami senza precedenti: 4 mesi senza andare a scuola. Nemmeno Pinocchio e Lucignolo avrebbero mai immaginato e sperato tanto: eppure è successo.
Il coronavirus ha travolto le vite le vite di molti, devastando il tessuto sociale ed economico e interrompendo anche il percorso di crescita umana e culturale che caratterizza, nei vari cicli educativi, il mondo scolastico.
Ne parliamo con Modesta Fissore, Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Nichelino I, che si è trovata, al pari dei suoi colleghi, ad affrontare un’emergenza che, comunque, sembra destinata a condizionare anche il prossimo anno scolastico.
“Con l’inizio della pandemia la scuola ha subito un vero e proprio stravolgimento e si è dovuta velocemente reinventare. Nel giro di poche settimane, da quando cioè si è capito che la sospensione delle lezioni si sarebbe protratta nel tempo, la scuola si è adoperata per recuperare in fretta soprattutto la relazione con i bambini e i ragazzi. Perché, proprio la relazione è stata la prima cosa di cui tutti abbiamo sentito la mancanza fin da subito. La scuola è innanzitutto una comunità sociale al cui interno si intrecciano relazioni di vario tipo, tutte fondamentali alla crescita umana e culturale di ogni ragazzo”.
Dopo i primi momenti di smarrimento, ci sembra che la scuola in generale abbia dato prova di vitalità …
“Abbiamo attivato la didattica a distanza, mettendo in piedi una piattaforma digitale che potesse rispondere in modo semplice e funzionale all’esigenza di costruire l’apprendimento a distanza. Tutti i docenti, dalla scuola dell’infanzia alla primaria, alla media, si sono formati partecipando a molti webinar. Tutto il mio istituto comprensivo ha viaggiato compatto verso gli obiettivi che ci siamo posti fin da subito: raggiungere tutti i nostri allievi, le loro famiglie e “ridare la scuola” ai ragazzi. Così per i più piccoli le maestre hanno organizzato incontri per raccontare storie, insegnare lavoretti da fare con i genitori, gli insegnanti della primaria e secondaria hanno predisposto calendari con video lezioni per portare avanti i programmi didattici e verificarne i risultati. Tutto on-line tramite la piattaforma Google-suite, consigliata dal Miur. E’ stato emozionante rivedere i nostri alunni e ristabilire con loro una relazione quotidiana e sappiamo che anche per loro è stato importante ricollegarsi con i loro insegnanti. Mai come in questo periodo hanno percepito quanto la scuola sia il loro mondo e quanto ne sentissero la mancanza!”.
Sicuramente avete avuto delle difficoltà nella gestione della didattica a distanza, forse non tutti erano preparati e neanche attrezzati ad una novità del genere. Come avete fatto?
“Devo dire che alla fine tutto ha funzionato e, per i ragazzi, nativi digitali, l’utilizzo delle tecnologie non è stato complicato. Grazie all’impegno di tutti, docenti, genitori, alunni, possiamo ritenerci soddisfatti. Ma sappiamo bene che la didattica a distanza non può e non potrà mai sostituire quella in presenza. Per i ragazzi più fragili, a rischio dispersione scolastica, la DAD (didattica a distanza) amplifica i problemi e rischia di allontanare, venendo meno la rete di legami che si instaura a scuola. Alcune famiglie hanno difficoltà nella connessione o sono prive di mezzi tecnologici, infatti tutte le scuole di Nichelino hanno subito dato in comodato d’uso dispositivi informatici ai genitori che ne hanno fatto richiesta. Anche il Comune di Nichelino ha erogato alle scuole del primo ciclo un contributo economico per l’acquisto di tablet/computer da dare in prestito alle famiglie. Primo obiettivo della didattica a distanza è stato proprio quello di non lasciare nessuno indietro”.
Se ne va questo anno scolastico. Cosa rimane e quali sono le prospettive per una ripresa a settembre?
“Ora che ci stiamo avviando alla conclusione, ciò che ci rattrista di più è il fatto di non poter salutare i nostri allievi e soprattutto i ragazzi di terza media che concludono l’intero percorso nella scuola di base e sosterranno la sola prova orale dell’esame attraverso un colloquio interdisciplinare on-line. Per tutti gli altri auspichiamo un ritorno a settembre in presenza. Non conosciamo ancora le modalità del rientro, attendiamo linee guida precise dal Ministero, ma assicuriamo fin d’ora il massimo impegno per valutare gli scenari possibili, in base ai tempi e agli spazi, e garantire un livello adeguato di sicurezza per tutti. La nostra speranza è quella di tornare al più presto a riempire i silenzi assordanti e gli spazi vuoti delle nostre scuole con la vivacità e le voci allegre dei nostri cari allievi. Desidero infine ringraziare tutti i docenti che con passione e professionalità hanno affrontato questo difficile momento, dovendo in fretta reimpostare la loro programmazione didattica, e tutti i genitori che, nonostante gli impegni di lavoro e le difficoltà nella gestione familiare quotidiana, si sono messi in gioco per affiancare e sostenere i propri figli”.