Il dott. Luigi Ippolito, giornalista del Corriere della Sera in corrispondenza da Londra, mi offre un buono spunto per compilare questa mia piccola rubrica…
Ha riferito il giornalista che gli inglesi tuttora non hanno somma stima per il loro ex premier, Sir Winston Churchill, vincitore dei nazifascisti.
Sarà stato uno statista, ma anche un grande razzista, dicono!
Sarà perché dopo il 1942 i miei, clandestinamente, ascoltavano Radio Londra e formavano il loro antifascismo sperando nel termine rapido della guerra. Loro sapevano bene della rovina che avrebbe portato la dittatura, ma dovevano tacere, per evitare che il sottoscritto, loro figlio, parlandone in giro rischiasse di mandarli in galera.
In quel tempo la vita era proprio così. E ci si salutava con queste parole: “Per il duce e per il re, eia eia, alalà!”. Naturalmente nella forma scritta i grandi capi godevano del privilegio delle iniziali maiuscole…
Il guaio è che chi vuole riscrivere la storia spesso non la conosce.
P&N