- di Enrico de Leon -
Uno degli aspetti più importanti dell’Anno Santo è quello del Pellegrinaggio, il “fare cammino”, viaggiare verso un luogo
Tutte le religioni fanno del pellegrinaggio un momento fondamentale, un segno molto importante dal punto di vista simbolico. “Partire per un viaggio per andare incontro al divino - scrive Maria Poggio, una mia collega insegnante di religione - significa abbandonare tutto ciò che si è per orientare interamente se stessi verso i valori della trascendenza. Chi parte non parte solo, ma in gruppo per sottolineare l’importanza dello stare insieme, della comunità che insieme cammina verso Dio”.
Alla morte del Buddha per esempio le sue ossa furono sepolte in otto monasteri tra india, Tibet, Nepal fino alla Cina per permettere ai pellegrini di venerarlo e di fare cammino.
Il pellegrinaggio si presenta come un dato fondamentale della spiritualità ebraica, nell’Antico Testamento abbiamo diverse indicazioni di questo cammino spirituale che anche Gesù ha praticato. Questo avveniva nella ricorrenza delle tre grandi feste di pellegrinaggio (“shalosh regalim”, letteralmente “feste della salita”, perché si saliva verso Gerusalemme): “Pesach” la Pasqua; “Shavuot” la Pentecoste e “Sukkot” la festa delle capanne. Queste tre feste sono anche indicate con il nome di “hag” che si può tradurre come danzare, girare in cerchio, ballare intorno a qualcosa e a Qualcuno, e allude alle processioni e alle danze che caratterizzavano i pellegrinaggi. Abacuc 3,18-19: “Io gioirò nel Signore, esulterò in Dio mio salvatore. Il Signore Dio è la mia forza, Egli rende i miei piedi come quelli delle cerve e sulle alture mi fa camminare”.
Mi ricordo qualche anno fa mentre ero in pellegrinaggio a Gerusalemme che vicino a noi si fermò un autobus con ebrei americani appena arrivati nella città santa. Scesero, si misero a ballare e a cantare; poi stapparono bottiglie, aprirono pacchi di dolci e alè festa! Avevano capito il più profondo significato del pellegrinaggio. Come si legge nel libro del profeta Sofonia, “in quel giorno si dirà a Gerusalemme: non temere, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore tuo Dio è in mezzo a te, gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grido di gioia”.
Sia il profeta Abacuc che Sofonia immaginano un grande pellegrinaggio sul monte del Tempio. di Gerusalemme. Il motivo della festa sta nella presenza di Dio tra coloro che salgono, un Dio che si unisce alle danze, alla gioia, che esulta e rinnova nell’amore la comunità in cammino.
Non si va a un pellegrinaggio per ottenere o avere qualcosa, ma per ricevere quella forza, quella carica, quell’entusiasmo per la vita di ogni giorno, per quando si ritorna al quotidiano delle nostre piccole croci.
Ce lo ricorda il Vangelo di Luca al capitolo 9. Gesù prende con sé tre discepoli e fa un pellegrinaggio “su un monte per pregare”. Non ci dicono i Vangeli quale monte sia, la tradizione indica il monte Tabor in Galilea presso Nazareth, alto (si fa per dire) meno di 600 metri. L’esperienza è così bella che Pietro dice a Gesù: “maestro, è bello per noi stare qui, facciamo delle tende”, come a dire restiamo qui un po’ di tempo nella gioia, nella festa, tra di noi e tanti saluti a tutto il resto. Annota con sarcasmo Luca: “egli non sapeva quello che si diceva”, perché subito dopo questa forte esperienza di Dio, Gesù ordina ai tre di alzare le chiappe e tornare a Nazareth e annuncia la Passione, la sua croce, il suo quotidiano.
L’Anno Santo è un momento forte, fare cammino verso al porta santa è un segno di festa, ma questo deve portarci a ricominciare da casa nostra, a ripartire da noi stessi, dal nostro quotidiano.
Pellegrinaggio è conversione per andare ai fratelli; è riconciliazione con Dio per avere la forza e l’entusiasmo per servire il prossimo. Dice Isaia (cap. 45,15): “Veramente tu sei un Dio nascosto, Dio d’Israele Salvatore. Dice il Signore: io non ho parlato in segreto in un angolo tenebroso della terra, non ho detto ‘cercatemi nel vuoto’… radunatevi e venite, avvicinatevi tutti insieme!”.
Buona ricerca a tutti.
Enrico de Leon