Definiti dalla comunità scientifica come disturbi del comportamento alimentare (DCA), sono un insieme di patologie,
caratterizzate da un disagio psicologico, in cui il rapporto dell’individuo con il proprio corpo e il cibo viene fortemente compromesso.
Negli ultimi decenni, si è registrato un aumento di questi comportamenti alimentari alterati. La preoccupazione, riguardo al peso e alla forma del corpo, è diventata una sorta di ossessione per molti adolescenti e giovani dei Paesi occidentali.
Questi disturbi, spesso accompagnati da problemi emotivi e di autostima, possono avere gravi ripercussioni sulla salute fisica e mentale delle persone che ne sono affette.
Per diffusione e gravità, i due disturbi che destano la maggiore preoccupazione sono l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa.
Anoressia “mancanza di appetito”: riguarda principalmente le giovani donne, anche se può colpire persone di tutte le età e di entrambi i generi.
Si caratterizza per:
- drastica restrizione dell’apporto calorico
- forte timore di aumentare di peso
- percezione distorta del proprio corpo.
Le persone che ne soffrono si vedono grasse anche quando sono visibilmente sottopeso e per questo, mettono in atto comportamenti di compensazione come digiuno prolungato, uso eccessivo di lassativi e diuretici, attività fisica compulsiva fino a mettere in serio pericolo la loro stessa vita. Le adolescenti occidentali ricorrono allo stereotipo femminile proposto dal mondo della moda, divulgato attraverso messaggi veicolati dai mass-media e dalla pubblicità, alla continua ricerca dell’approvazione altrui.
Bulimia (dal greco “fame da bue”): si manifesta con episodi ricorrenti di abbuffate, durante le quali la persona consuma grandi quantità di cibo in un breve periodo, seguiti da comportamenti compensatori come il vomito autoindotto, l’uso di lassativi e/o diuretici, l’esercizio fisico eccessivo. Questi cicli creano instabilità emotiva e una sensazione di perdita di controllo oltre ad un senso di colpa e di vergogna. La bulimia è spesso associata a problemi di autostima e stati d’ ansia non controllati.
A differenza del soggetto anoressico, l’individuo bulimico in genere riconosce di essere affetto da un disturbo alimentare e a volte è in grado di ricorrere all’ aiuto necessario per combattere la malattia.
Negli ultimi anni si stanno sviluppando altri disturbi della nutrizione e dell’alimentazione con una frequenza che richiede attenzione.
- disturbo da alimentazione incontrollata con episodi ricorrenti di abbuffate senza comportamenti compensatori. Questo disturbo è spesso associato a obesità e può portare a complicanze mediche come diabete ipertensione e malattie cardiovascolari;
- sindrome da alimentazione notturna con frequenti risvegli notturni in cui si tende a mangiare in maniera incontrollata panini o altri cibi ricchi di carboidrati;
- ortoressia: sindrome nervosa caratterizzata dall’ossessione di un’alimentazione sana, che spinge ad eliminare gruppi di cibi essenziali per una dieta equilibrata;
- vigoressia: distorta percezione del proprio corpo con la preoccupazione ossessiva che questo non sia abbastanza muscoloso, con una conseguente compulsione all’esercizio.
I disturbi alimentari non vanno nascosti o sottovalutati. È fondamentale aumentare la consapevolezza e promuovere un’educazione alla sana alimentazione e all’ immagine corporea positiva. Il supporto familiare, sociale e l’aiuto di medici qualificati rappresentano un valido strumento per aiutare a ritrovare un equilibrio psicofisico, favorendo un percorso di guarigione e di rinascita.
Nadia Santo
Docente di Scienza degli alimenti