L’atto del mangiare è un bisogno fisiologico primario, cioè fondamentale per tutti gli esseri umani.
Gli alimenti forniscono le sostanze necessarie per crescere o per riparare organi e tessuti logorati con l’età, sotto forma di proteine. Garantiscono l’energia per affrontare le fatiche della giornata, sotto forma di carboidrati e lipidi. Grazie agli alimenti l’organismo umano assume quei fattori protettivi e regolatori che aumentano la resistenza verso le malattie, sotto forma di vitamine, sali minerali e acqua, sostanze tanto semplici quanto necessarie al buon funzionamento dell’ organismo.
Quindi se mangiare è necessario, “mangiare bene” è indispensabile per garantire quel benessere fisico e mentale verso il quale ognuno di noi deve tendere. A volte si mangia per nervosismo o per noia; si mangia con troppo appetito o addirittura si mangia a tutte le ore, anche di notte, in maniera disordinata e compulsiva.
L’obiettivo di questa rubrica è quello di riflettere sulle abitudini alimentari e se necessario insegnare a migliorarle. Per cominciare possiamo osservare che le scelte alimentari che noi facciamo non sono libere, ma inconsapevolmente sono influenzate dalla pubblicità, dalle mode del momento, dalle abitudini familiari, dalle esperienze legate all’età. Nell’ultimo periodo sono aumentati i soggetti che hanno scelto di diventare vegani, forse senza neanche sapere tutte le conseguenze che questo tipo di dieta comporta.
Quali sono le conseguenze immediate di queste abitudini alimentari ipercaloriche e non bilanciate?
Molti bambini in età prescolare o scolare sicuramente non conoscono il sapore di una fetta di pane condita con pomodoro e olio evo perché abituati al gusto di merendine farcite, piene di conservanti e grassi idrogenati. L’OMS, organizzazione mondiale della sanità, in una recente indagine scientifica ha evidenziato che in Italia un bambino su tre soffre di obesità, una grave patologia alimentare.
Gli adolescenti soffrono spesso di “ipovitaminosi”, una carenza di vitamine del gruppo B che comporta bassa capacità di concentrazione unita a stanchezza e apatia. Gli adolescenti di solito non consumano regolarmente frutta e verdura che sono la fonte principale di questi preziosi nutrienti che già a dosaggi bassi regalano al corpo una sensazione di benessere generale.
Non tralasciamo neanche quegli adulti convinti che mangiare tanto faccia bene alla salute. Questa convinzione ha permesso il proliferare di ristoranti in cui si applica la formula “All you can eat” (mangia tutto quello che puoi mangiare), dove tranquillamente ci si abbuffa a prezzo fisso tralasciando la qualità degli alimenti proposti o la sicurezza sull’applicazione delle norme igieniche, nella preparazione e somministrazione delle pietanze.
Allora cosa vuol dire “MANGIARE BENE”?
Semplicemente vuol dire assumere, nella giusta proporzione e senza esagerare tutti i nutrienti elencati sopra: proteine, lipidi, carboidrati, vitamine, sali minerali e acqua che soddisfano pienamente i fabbisogni energetici e nutrizionali degli individui.
In parole povere vuol dire seguire una dieta varia, completa, equilibrata che utilizza prodotti di stagione e a km zero, quindi del territorio e perciò anche ecosostenibili. Infatti essendo prodotti a filiera corta hanno un impatto minore sull’ inquinamento ambientale. Gli alimenti vegetali sono da preferire agli alimenti animali che non vanno esclusi, ma consumati con moderazione. L’acqua rimane una sostanza fondamentale che deve tornare sovrana sulle nostre tavole e soppiantare tutte le bevande colorate, gassate che sono un concentrato di zuccheri semplici.
Bastano queste poche semplici regole per evitare qualunque forma di malnutrizione o carenza. Non va dimenticato che alla dieta equilibrata va affiancato l’esercizio fisico. Come diceva Ippocrate di Cos, filosofo greco, “Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”.
Nadia Santo