Promesse e progetti tanti. Generazioni di pendolari sono transitate: operai e impiegati sono andati in pensione, gli studenti hanno finito da tempo l’università, ma per la linea ferroviaria Torino – Pinerolo e per i passeggeri di oggi. poco o nulla è cambiato.
Nell’ultimo periodo anzi il quadro è addirittura peggiorato con frequenti ritardi, soppressioni di corse, affollamento, sporcizia e inaccessibilità delle sale d'attesa. Altro che raddoppio o interramento!
Teoricamente da Nichelino il treno è il mezzo più veloce per raggiungere il centro di Torino, in un una manciata di minuti si arriva a Porta Nuova o a Porta Susa, ma le corse sono poche e in più bisogna fare i con i disagi di cui sopra.
Il treno è una risorsa, ma anche un problema per il traffico, data la permanenza dei passaggi a livello sulla tratta, a cominciare da quello di via Torino. La linea serve un bacino di 250.000 abitanti e una cinquantina di Comuni del Pinerolese e della Valle Chisone. Qualche settimana fa un gruppo di amministratori locali sono saliti a bordo di un convoglio per rendersi conto di persona della situazione e sollecitare RFI e Regione. “La Giunta regionale e il Presidente Cirio si assumano tutte le responsabilità delle tante promesse fatte e non mantenute - hanno dichiarato Diego Sarno e Monica Canalis, consiglieri regionali Pd ora all’opposizione - Nessuno dei 28 passaggi a livello è stato soppresso, non c'è stato alcun intervento per abbattere le barriere architettoniche e migliorare l'accessibilità dalle banchine ai treni. Ancora, non è stato fatto alcun investimento sull'efficientamento tecnologico degli apparati, né tantomeno sono stati realizzati raddoppi selettivi della linea nei punti idonei. Infine, il problema delle sale d'attesa: possono essere gestite efficacemente dai Comuni, senza però scaricare loro tutti i costi che ne derivano. La proposta fatta alla Giunta non ha ricevuto risposta, sebbene bastasse un contributo economico minimo da unire alle risorse che i Comuni erano pronti ad investire”.