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Dom, Dic
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Perchè non dimenticare i dialetti

Società e cultura
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Da un bel po’ di tempo a Nichelino non sentivo più parlare in dialetto piemontese in modo così fluente, direi perfetto.

Questa situazione mi ha incuriosito e sono stato un po’ a sentire il loro dialogo, attratto non tanto dal senso del discorso, ma dal suono di quelle parole.  Capita abbastanza spesso di trovare anziani che parlano in dialetto, mescolandolo però in modo più o meno accentuato con espressioni in italiano. A volte lo fanno per colorire il discorso o per spiegarsi meglio oppure quando si arrabbiano.

La cosa però che mi ha colpito è che in questo caso si trattava di due persone abbastanza giovani. Evidentemente avevano imparato il dialetto da bambini e lo parlano ancora abitualmente in casa. Discorrevano tranquillamente tra loro in perfetto “torinese”.

Come si sa anche la parlata piemontese può variare sensibilmente nel raggio di pochi chilometri. Se ci si sposta oltre Vinovo, già comincia a sentirsi un po’ l’inflessione tipica del saluzzese; oppure sull’altro versante della collina di Torino aumenta l’influenza della cadenza monferrina. Per non dire del piemontese che si parla nell’alessandrino o nelle Langhe che è parecchio diverso del “torinese”.

Lo stesso ovviamente vale per tutti i dialetti e in questo senso Nichelino è un vero crogiolo. Un calabrese per esempio è in grado di distinguere la parlata di un altro calabrese originario del paese vicino. Lo stesso accade anche ai veneti di una certa età che hanno imparato il dialetto da bambini nei luoghi di origine.

I dialetti, non solo il piemontese, ma anche tutti quelli delle altre regioni italiane, si vanno purtroppo perdendo in città. Resistono un po' meglio nei paesi. Le lingue nascono, si trasformano e talvolta muoiono. Però spiace che vada perso questo patrimonio culturale e linguistico. I dialetti spesso sono in grado di esprimere sfumature della realtà e della vita che spesso sfuggono alla lingua italiana. Quest’ultima a sua volta tende ad impoverirsi e ad omologarsi con una crescente povertà di linguaggio, a partire purtroppo dai giovani.

D&M