Questa fotografia in pochi minuti ha fatto il giro del mondo spopolando sul web. Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, entra in sala, avanza in mezzo alla platea e si dirige verso il palco, senza che nessuno si accorga di lui. Gli spettatori indossano tutti una specie da maschera da sub che sembra isolarli dal resto del mondo.
E’ il geniale il colpo di teatro che Zuckerberg ha scelto per presentare il Samsung Gear, nuovo visore per la realtà virtuale.
Scena inquietante - ha commentato qualcuno - che prefigura un’altra svolta epocale nei rapporti sociali nei prossimi anni. Centinaia, migliaia, milioni di persone pur vivendo gomito a gomito non si parleranno, non si incontreranno più fisicamente, perché ciascuno sarà costantemente proiettato nella propria realtà virtuale preferita. Chi gioca, chi viaggia, chi lavora, chi studia: tutto attraverso occhi, naso e tatto “elettronici” che lo collegano ad un universo parallelo, potenzialmente sterminato, mosso da server e da computer.
Più o meno è lo scenario che lo stesso Zuckerberg delinea, anche se in termini assai ottimistici e senza spazi di solitudine: “Questa e la prossima piattaforma, dove ognuno potrà creare e sperimentare tutto quello che vuole. Adesso la realtà virtuale viene usata perlopiù per giochi ed intrattenimento, ma si sta evolvendo rapidamente. Un giorno saremo in grado di indossare un visore e questo cambierà il modo in cui viviamo, lavoriamo, e comunichiamo. Immaginate di essere di fronte a un bivacco e trovarvi con i vostri amici ogni volta che volete. O essere in grado di guardare un film in un cinema privato con i vostri amici ogni volta che volete. Immaginate di tenere un incontro o un evento ovunque vogliate, nel mondo che volete. Tutte queste cose saranno possibili. Ed è per questo che Facebook sta investendo fin dall’inizio nella realtà virtuale, così possiamo aiutare a realizzare queste nuove esperienze social. La realtà virtuale sarà la piattaforma più social di tutte”.
Mark Zuckerberg è un visionario che però da Facebook in poi le ha azzeccate tutte. Dopo WhatsApp e Instagram, ha investito 2 miliardi di dollari per acquisire Oculus, azienda leader nel campo della realtà virtuale, e sta procedendo speditamente nel nuovo business. Insieme a Google sono questi i nuovi “padroni del vapore” su scala planetaria, in grado di condizionare politica, economia, finanza e soprattutto stili di vita.
«Andiamo verso un mondo dove chiunque ha il potere di condividere un'esperienza come se anche gli altri fossero lì con lui fisicamente - profetizza il trentenne Zuckerberg, accolto come una rockstar al salone di Barcellona per la presentazione del suo Gear - Quando ho mosso il mio primo passo i miei genitori hanno preso una penna e lo hanno scritto su un diario; mia sorella, quando suo figlio ha mosso il primo passo gli ha fatto un video con il telefono. Ma per mia figlia spero di poter cogliere l'intera scena con un video a 360 gradi».
Il 2016 sarà l’anno dei visori e dei caschetti per entrare nella realtà virtuale?
Dal Gear di Samsung che, costa meno di 200 euro, al visore economico (20 euro) proposto da Google, che si applica su un telefonino di ultima generazione, fino all’Oculus Rift (700 euro) che da questo mese viene commercializzato in Europa e che consente di progettare edifici, scalare montagne di ghiaccio, pilotare droni e guidare carri armati. Dietro l’angolo c’è anche il visore di HTC, dotato di un sofisticatissimo sistema di posizionamento per offrire un maggiore senso di percezione ed immergersi in una sorta di “Second Life” virtuale.
E poi c’è tutto il settore, anch’esso in forte espansione, della “realtà aumentata” che consente di “vedere” elementi non percepibili dai cinque sensi, ad esempio informazioni di navigazione in sovrimpressione sulla strada che si sta percorrendo o accessori sempre più virtuali che si attivano con un tocco sul parabrezza, fino alla macchina che si “guida da sola” alla quale sta Google sta lavorando.
L’ennesima rivoluzione informatica che avanza molto velocemente e che, come tutte le rivoluzioni, non sarà priva di impreviste deviazioni, effetti collaterali e prezzi da pagare.