Camminava con passo lento spingendo una carrozzina, ogni tanto la scuoteva con garbo, come si fa quando si vuol far addormentare un neonato.
Si è avvicinata alla panchina di fronte a me e si è seduta, poi ha allungato le braccia e ha cominciato a parlargli: “tesoro mio, vieni in braccio alla tua mammina, su amore alza le braccine!”.
Che brava mamma ho pensato e...sono apparse quattro zampe. L’amore della mamma era un cucciolo di cane con cappottino e cuffietta. Lo ha preso in braccio e aprendo un barattolo lo ha imboccato. Al termine gli ha, con delicatezza, dato due colpetti sul sedere per fargli fare il ruttino. E poi dicono che figlio d’un cane è offensivo! A loro tutto è permesso, salire sui mezzi pubblici, passeggiare portando al guinzaglio il “padrone”, lasciare escrementi e pipì sulla strada.
Magù