Così scrisse Marcello Cesa-Bianchi, celebre psicologo e accademico italiano: “Inventare il modo di invecchiare, o almeno orientarlo, è preferibile che assistere passivamente al proprio decadimento”.
Quando si volge lo sguardo agli anziani è importante non commettere l’errore di ritenerli unicamente dei destinatari diretti di interventi e proposte a loro sostegno, supporto e soccorso. Essi, infatti, risultano sempre più attivi e partecipativi, impegnati in percorsi creativi e stimolanti dal punto di vista fisico e mentale.
L’invecchiamento si colloca lungo la linea continua della crescita umana, costituita da molteplici fasi a cui si associano specifici compiti di sviluppo; i bisogni e le paure le contraddistinguono. Invecchiare non significa solamente ‘perdita’ o ‘decadimento’, bensì anche acquisizione e mantenimento.
A smentire il dogma “delle tre enne” (ovvero Nessun Nuovo Neurone) ci han pensato le ricerche e gli studi approfonditi nell’ambito delle Neuroscienze: la pronta risposta agli stimoli ambientali, l’esercizio psicofisico e il coinvolgimento attivo sembrerebbero essere tre variabili facilitanti e favorenti la preservazione della funzionalità e dello sviluppo dei neuroni e delle loro connessioni, nonché della vita stessa. Il mantenimento e il recupero delle funzioni apparentemente perdute sono favoriti dall’opportunità data agli anziani di comunicare apertamente e di partecipare negli ambienti riservati alla coltivazione delle relazioni, alla famiglia e al senso di appartenenza istituzionale con uno sguardo e una valorizzazione scevri da qualsiasi forma di pregiudizio.
A Nichelino si può osservare un numero sempre maggiore di anziani immersi in attività che li rendono propensi alla cooperazione, alla socialità, alla stimolazione cognitiva, all’accrescimento della propria autostima e dell’autoefficacia percepita. A confermarlo sono le iscrizioni ai molteplici corsi proposti dall’Uni3, la presenza registrata nei Circoli culturali ricreativi dei vari Quartieri cittadini, e il numero di coloro che quotidianamente si dedica a camminate, corse e palestra all’aperto immergendosi nella natura del Parco Miraflores.
La salute, intesa dall’OMS come stato di totale benessere fisico, mentale e sociale, viene, in tal modo, curata e preservata. L’affermazione del poeta di origine romana Decimo Giunio Giovenale, “Mens sana in corpore sano”, sottolinea come tutte le parti del corpo, se attivate ed esercitate moderatamente, si ammalano con minore facilità e invecchiano meno rapidamente. Esercizio fisico, dunque, come prevenzione di patologie e diminuzione della severità con cui esse si manifestano, come miglioramento della stima nutrita nei confronti di se stessi, e come riduzione degli stati di ansia e di stress; certamente il contatto con la natura non può che agevolare la comunicazione tra mente e corpo apportando benefici nella qualità di vita dell’anziano.
La creatività, invece, va intesa come ampliamento delle proprie conoscenze e competenze, con la riscoperta di risorse, in qualità di protagonisti della storia della propria esistenza. Essa può essere manifestata in molteplici modi, attraverso una continua curiosità esplorativa e realizzativa: i corsi promossi dall’Uni3 risultano essere, in questo senso, molto stimolanti, e attraverso la lettura, la danza, la musica, pillole di cultura relativa a svariate discipline, l’arte e il volontariato offrono l’opportunità di investire su se stessi e dedicarsi del tempo riscoprendosi e ritrovando quel piacere talvolta andato perduto o “soffocato”.
L’invito rivolto a tutti gli anziani della città è quello di continuare a dare forma, colore e valore alla propria vita, sicuri di invecchiare, in tal modo, con successo.
Lorena Viale, psicologa