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Il nuovo romanzo di Antonio Infuso

Società e cultura
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È uscito nelle migliori librerie il nuovo romanzo di Antonio Infuso “Una storia di quartiere”, edito dalla romana Intrecci Edizioni.

Abbandonate momentaneamente le atmosfere noir dei suoi precedenti romanzi con protagonista il commissario torinese Stefano Vega (“Indagine di sola andata”, “Suicidi al sorgere del sole” e “La notte delle anime innocenti”), lo scrittore e giornalista Antonio Infuso, già responsabile dell’ufficio stampa del Comune di Nichelino ed ora in pensione, prende per mano i lettori e li accompagna con “Una storia di quartiere” lungo un intenso e affascinante viaggio di formazione.

Il romanzo è ambientato a Torino, nel 1969. Il dodicenne Amedeo, abile con il pallone, diventa amico del boss malavitoso del quartiere, don Pino. Nel frattempo, vive il suo primo amore con la coetanea Silvia, sua vicina, e insegue il sogno di diventare un calciatore professionista. Il vivace rione e lo spirito del tempo gli propongono i modelli di riferimento attraverso i quali compiere il percorso di crescita: famiglia, scuola, Chiesa, sport, comunismo e malavita. Mentre la Storia passa sotto i suoi occhi attraverso lo sbarco sulla luna, l’Autunno Caldo e la strage di piazza Fontana. Ma protagonisti della vicenda sono anche un’epoca – con i sogni, la musica, il cinema, la radio e la televisione – e la città vecchia, resa realistica nei contrasti sociali, politici e regionali, nella solidarietà popolare, nei profumi, nel vociare, nel trambusto, nei negozi e in alcuni personaggi che compaiono fugacemente: il Maciste di Porta Palazzo, il panettiere Nino di via Barbaroux, la Cicolatera Ida del Bicerin e altri.

Com’è nata l’idea del romanzo?
«“Una storia di quartiere” trae origine da un racconto breve che avevo già pubblicato per Intrecci Edizioni lo scorso Natale. Lo spunto sembrava interessante e perciò ne è scaturito un romanzo».

Ci sono degli aspetti autobiografici?
«La vicenda non è autobiografica. Certo, ci sono dei miei ricordi e anche qualche aneddoto che ho vissuto in prima persona. Ma la storia, pur verosimile, è inventata e vuole essere simbolica e metaforica. Un viaggio attraverso gli umori e le speranze del dopoguerra e della ricostruzione. Dove, nonostante tutto, taluni valori erano un orizzonte comune per molti. Dove i giorni non erano facili, ma la speranza irrorava linfa e consentiva di sognare un futuro migliore dei propri genitori».

Come nella trilogia di Vega, i dialoghi sono fondamentali, fitti, incisivi e sembrano delle sceneggiature quasi già confezionate.
«In effetti rivestono molta importanza nei miei romanzi. In genere, i dialoghi, se son ben costruiti, permettono di dare ritmo alla narrazione e di scavare meglio nei personaggi. È un mio marchio stilistico».

Ancora una volta anche la musica entra nei suoi romanzi.
«È vero, ma questa volta in modo diverso. Nei Vega la musica è una sorta di protagonista e fa quasi da contrappunto alla trama, all’azione e agli stati emotivi e intenzionali del commissario. In “Una storia di quartiere”, invece, le canzoni servono, soprattutto, a connotare un’epoca e assumono un valore fortemente evocativo».

Dopo i tre romanzi con il commissario Vega, il poliziotto che ha rinnovato il noir italiano, lei è passato a un genere diverso. È l’addio al personaggio che le ha portato fortuna?

«Non penso si tratti di un addio, ma desideravo uscire dalla serialità di Vega per cimentarmi con un altro genere. “Una storia di quartiere” è un progetto che covavo, quasi inconsciamente, da anni. Ed è anche un doveroso, almeno per me, atto d’amore nei confronti della mia città e di una stagione densa di fascino e di ricca di pulsioni positive».

La copertina del libro è molto evocativa, chi l’ha realizzata?
«Si tratta di una foto di Nicola Balice, amico ed ex collega, che ha disegnato anche le copertine dei Vega. L’estetica vintage è della casa editrice. Uno scatto fatto al volo di un ragazzo che giocava a pallone in via Roma. Ci è sembrata adatta al romanzo».

Il romanzo “Una storia di quartiere” è disponibile su cartaceo (euro 12) in tutte le librerie e store online; in ebook (euro 3,99) in tutte le principali piattaforme.

Cristina Ariaudo