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Dom, Dic
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Perchè dire sì allo Ius Soli

Società e cultura
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Il mese scorso due camion bomba a Mogadiscio in Somalia hanno provocato la morte di quasi 300 persone, tra cui 15 bambini. Le vittime, raccontano i soccorritori, hanno riportato ustioni talmente gravi da essere irriconoscibili e ci vorranno giorni per poterle identificare; alcuni dei feriti, quasi 300, hanno subito l'amputazione della mani o delle gambe.


Eppure quasi nessuno in Italia ne ha parlato. Se qualcosa succede lontano da noi è come non succedesse. Ma noi non possiamo non vedere.

Così come non possiamo non sapere che le politiche del governo italiano sui migranti hanno ridotto (per qualche mese) gli sbarchi, ma lasciano le persone a morire nei campi in Libia (anche qui lontano dal nostro sguardo). Ora ci sono nuove rotte, riprendono gli sbarchi, tornano ad arrivare nel nostro paese tanti migranti, e - penso all'ultimo sbarco - tanti minori, molti non accompagnati.

Noi abbiamo il dovere di vedere e di non voltarci dall'altra parte.

E questo è solo uno dei problemi che abbiamo da affrontare, l’altro - che riguarda ancora le nostre coscienze – si chiama IUS SOLI.

Come CGIL ci proponiamo di contribuire a far crescere l’attenzione verso quanto sta succedendo a migliaia di bambini e ragazzi sostenendo la proposta di legge di iniziativa popolare “Ero straniero - l'umanità che fa bene”. Abbiamo fortemente lavorato con chi crede sia necessario superare la legge Bossi-Fini attraverso la possibilità di ingressi legali e sicuri d'arrivo in Europa; accoglienza effettiva e meccanismi diversificati di ingresso per lavoro, nonché la fine delle morti nel Mediterraneo. Abbiamo raccolto più di 1600 firme nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nelle feste pubbliche e nei luoghi di culto. Anche Nichelino ha contribuito a questo risultato. E’ un buon risultato, ma rappresenta solo una goccia nel mare se all’interno delle nostre comunità la gente non prende coscienza di ciò che sta avvenendo. Anche in questi giorni il dibattito sui temi delle migrazioni rimane confuso e spesso fuorviante poiché vengono strumentalmente mescolate condizioni diverse tra loro, rifugiati richiedenti asilo, “vecchi e nuovi” cittadini. E sulla pelle delle persone migranti si giocano sempre più spesso le campagne elettorali, in Italia e in Europa. La possibilità che il disegno di legge torni in aula, dopo essere stato fermo in senato per due anni, sembra plausibile, anche se il calendario del senato è fittissimo e il tempo a disposizione prima dello scioglimento delle camere è limitato. La mappa del mondo indica dove c'è un riconoscimento dello “ius soli”, anche in forma temperata come prevede l'attuale disegno di legge in Italia.

Per questo il nostro impegno continua. Insieme ad altre associazioni abbiamo costruito alcuni appuntamenti importanti a Torino: “L'Italia siamo già NOI!”, affinché il Senato voti prima possibile il disegno di legge per la riforma della cittadinanza. Abbiamo presidiato, in una staffetta simbolica,  piazza  Castello animandola giorno e notte con iniziative.

A Nichelino si è aperto un dibattito interessante grazie all’impegno di molti cittadini e associazioni. Sin da giugno abbiamo sottoscritto un appello per costituire un tavolo di confronto con l’amministrazione comunale. Il Comune ha accolto la proposta, ora il tavolo c’è e bisogna andare avanti, per dare concretezza alle proposte di accoglienza. La scelta di spostare le politiche migratorie sul piano dell’ordine pubblico è stato un grave errore. Invertiamo questa tendenza e creiamo le condizioni per una reale accoglienza, costruiamo la Casa dei Popoli e chiediamo a italiani e migranti quale sia il loro sogno, potremmo scoprire che siamo in tanti a volere le stesse cose: essere felici, il coraggio di cambiare, che ritorni la pace nel mondo, avere un lavoro dignitoso e una casa, la famiglia …. Perché un sogno diventi realtà prima deve trasformarsi in un progetto, questo potrebbe essere il nostro.

Serena Moriondo
Responsabile territoriale CGIL