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Dom, Dic
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In coda per San Nicola

Società e cultura
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Ha del clamoroso l’accoglienza che in Russia è stata riservata alla reliquia di San Nicola, il santo più popolare nella Chiesa ortodossa russa.
Vissuto tra il terzo e il quarto secolo, detto S. Nicola di Bari, in realtà era originario della Licia e fu vescovo di Myra, oggi Demre nell’odierna Turchia, e lì le sue spoglie furono conservate fino al 1097. Quando la zona cadde in mano mussulmana una spedizione partì apposta da Bari per recuperarle.

La reliquia portata temporaneamente in Russia è un pezzo di costola sinistra di 13 centimetri. A seguito dello storico incontro tra papa Francesco e il patriarca Kirill ne è stato autorizzato il prelievo da Bari e la reliquia è stata esposta nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.

Ebbene, fin dai primi giorni si sono formate interminabili code (fino a tre chilometri) di fedeli in attesa per otto o nove ore. Ogni giorno per vedere la reliquia entrano in cattedrale tra le 18mila le 48 mila persone. Resterà a Mosca fino al 12 luglio per poi essere portata nel monastero di Aleksandr Nevskij a San Pietroburgo dove sarà esposta fino al 28 luglio.

Il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie vede in questo evento il segno della rinascita della fede cristiana nel paese, mentre alcuni commentatori sostengono che l’incredibile accorrere delle folle sia da leggere più come un fenomeno di identità nazionale che spirituale.

Resta il fatto che in Russia, nonostante sette decenni di “ateismo scientifico” e sovietico, oggi solo il 5% della popolazione si definisce atea o agnostica, mentre coloro che si definiscono cristiani ortodossi sono il 71% (negli anni Ottanta erano il 17%).

A 25 anni da crollo del comunismo in Russia sono state costruite 20 mila chiese e sono sorti 1000 monasteri. Anche qui ci troviamo di fronte a numeri da record!

E’ la conversione della Russia di cui parlò la Madonna a Fatima nel 1917?