Il 18 maggio al Lingotto si aprono le porte del Salone Internazionale del Libro di Torino. “Oltre il confine” è il tema della Trentesima edizione.
Emblematica la “copertina” della manifestazione: un Libro che scavalca un muro. "Non è un'immagine oleografica – dichiara il nuovo direttore editoriale Nicola Lagioia - perché la cultura non è un oggetto da mettere in vetrina, ma una forza viva, trasformativa, che modifica il paesaggio circostante, che qualche volta cambia addirittura le carte in tavola o le regole del gioco".
Un’ immagine che evoca, suo malgrado, anche le difficoltà che la storica fiera editoriale italiana ha incontrato nel corso dell’ultimo anno dopo la rottura con l’Associazione italiana editori (A.i.e.) e l’avvio del progetto per la fiera del libro di Milano tenutasi nel qualche settimana fa.
"Ha fatto un lavoro ammirevole il nuovo staff organizzativo, sotto le direttive di Mario Montalcini, dopo la scelta di molte 'grandi' case editrici di abbandonare Torino per allestire nel capoluogo lombardo un salone parallelo - dice Pietro Pintore, editore nichelinese da sempre presente al Salone con la sua variegata produzione – Certo, siamo tutti osservatori di una situazione del tutto nuova: se da un lato ci si chiede quale sarà l’effetto dell’assenza di grandi nomi, dall’altra sono certo che i cittadini, orgogliosi di questo storico fiore all’occhiello del panorama culturale nazionale, risponderanno positivamente a quello che da molti è stato inteso come una sorta di tentativo di scippo milanese”.
A Torino comunque saranno presenti 390 case editrici con uno stand proprio, senza contare quelle inserite nei 12 spazi regionali, oltre all’area di “Matera 2019” e i 360 editori, italiani ed esteri, ospiti degli stand altrui. Da non dimenticare le case editrici negli stand internazionali di Cina, Romania e Marocco e le 10 etichette discografiche ed editori musicali.
Nell’abituale stand P83 del padiglione 3 ritroviamo “Pintore Editore” che oltre ai titoli degli scorsi anni pone in primo piano i due più recenti titoli: “Funky monkey” - Liberi di alzare la voce di Stefano Garzaro e “Le stagioni della vita” di Delia Della Porta.
Funky Monkey: la band, nata quasi per caso in un fantasmagorico liceo torinese, dove ragazze e i ragazzi italiani ed immigrati attraverso i loro racconti paralleli, ma diversi, prendono coscienza non soltanto dei loro diritti, ma soprattutto di quelli di cui nessuno si preoccupa. Siega Pintore: "Si domandano i giovani protagonisti: che fare per cambiare il mondo? Cercheranno modelli e alleanze non presso la generazione dei padri, tutti presi da se stessi, incapaci di essere un punto di riferimento per i figli. Si rivolgeranno invece ai “vecchi”, alla generazione dei nonni, che nel loro tempo hanno ricostruito materialmente e moralmente una società appena uscita dalla guerra”.
Di tutt’altro genere “Le stagioni della vita”. Delia Della Porta attraverso le vicende dei due fratelli ripercorre cinquant’anni di storia italiana tra criminalità organizzata, guerra e successiva liberazione. Siamo a inizio Novecento in un piccolo paese dell’entroterra salernitano. I due protagonisti Giovanni e Vincenzo rimasti orfani in tenera età vengono allevati da una zia nubile che li segue nel loro divenire adulti come una madre. Studiano con profitto e Giovanni, testimone di un omicidio, è costretto a trasferirsi con la famiglia a Torino dove diventa un importante avvocato penalista. Lo scoppio della Seconda guerra mondiale travolge tutto e tutti.
Accanto a questi volumi i visitatori del salone potranno sfogliare i “vecchi successi” della casa editrice del nichelinese Pietro Pintore. "La manifestazione torinese – confida - è una grande vetrina, per me come per molti altri. L’obiettivo non è quello di raggiungere un gran numero di vendite, ma quello appunto di farsi conoscere, di avere la soddisfazione che i lettori si fermino per apprezzare e approfondire gli argomenti di chi ha fatto dell’editoria il proprio mestiere”.
ITINERARI
Il Salone offre l’opportunità di conoscere molti piccoli editori e di seguire degli itinerari “oltre il confine”. Si può partire dalla sezione “Another side of America”: gli Stati Uniti e i loro grandi autori per scoprire l’altro lato dell’America per poi calarsi in “Solo noi stesse”, un “osservatorio sull’universo femminile, un percorso tra realtà e letteratura condotto da donne per un confronto con le protagoniste del nostro tempo”.
Il “Bookstock Village”, finanziato dalla Compagnia di San Paolo, presenta un programma dedicato ai più giovani. Per i ragazzi delle scuole media superiore in visita al Salone c'è una novità: la Regione Piemonte rilascia il “Buono da leggere”, ossia 12.000 buoni libro, del valore di 15 euro ciascuno. Per tutti i visitatori c'è la possibilità di “scaricare” in prestito gratuito un ebook scelto in un catalogo di oltre 100.000 titoli.
In uno dei padiglioni sarà allestita anche la prima Fiera Europea della Musica (F.E.M.): una sorta di music store che spazia dai generi e tipologie più disparate sino alle rarità, dischi, spartiti e quant’altro. E poi “l'Isola del Silenzio” alla quale può accedere un numero limitato di persone presentando speciali banconote distribuite fra gli stand; la “Piazza dei lettori” realizzata dal sistema bibliotecario; il Superfestival con la partecipazione di 71 festival culturali italiani; lo Spazio Babel, interamente riservato alla letteratura internazionale con un omaggio a Stephen King (che nel 2017 compie 70 anni) e a Tolkien (125° della nascita e 80° dello Hobbit)
Il 2017 è un anno denso di anniversari e il mondo della cultura non può non lanciare “uno sguardo al passato per capire il presente”. Nutrito l’elenco: Tullio De Mauro, Primo Levi, Ernesto “Che” Guevara, Martin Lutero, Totò, Roberto Rossellini, Don Milani.
Un programma molto ricco. "Se nel 2017 supereremo lo scoglio delle presenze, mantenendo il passo con gli scorsi anni – dice Pietro Pintore – il Salone rimarrà qui. La scissione, a mio avviso, non è stata opportuna in questo momento storico in cui la gente legge sempre di meno. Senza contare che per gli editori è comunque problematico presenziare a due Saloni a breve distanza l’uno dall’altro. Sicuramente la risposta della nostra città sarà forte, i torinesi verranno e porteranno un seguito, perché, ricordiamolo, Torino è la capitale della cultura libraria italiana, le grandi case editrici come Einaudi sono nate e cresciute qui. Torino deve rimanere la città del Salone del Libro, dell’unico Salone".
Eliana Cerchia