Tutto il male possibile, a partire dal Mein Kampf, il manifesto del nazismo, dove il futuro dittatore dipingeva il cattolicesimo come una dottrina
Questo odio profondo è rinvenibile anche in diversi discorsi di Hitler, trascritti e catalogati dal gerarca Martin Bormann.
Ecco qualche passaggio: “Il colpo più duro che l’umanità abbia ricevuto è l’avvento del cristianesimo. Il bolscevismo è figlio illegittimo del cristianesimo. L’uno e l’altro sono una invenzione degli Ebrei. E’ dal cristianesimo che la menzogna cosciente in fatto di religione è stata introdotta nel mondo”.
E via di seguito: “Il cristianesimo promulga i suoi dogmi con la forza. Una simile religione porta con sé l’intolleranza e la persecuzione. Non ce n’è di più sanguinose”. “La Chiesa si è piegata alla necessità di imporre il suo codice morale con la massima brutalità”.
Hitler alla Chiesa imputava una lunga sfilza di colpe: la rovina della civiltà romana, la distruzione di biblioteche e opere antiche, l’invenzione del matrimonio monogamico e indissolubile per negare la gioia dei sensi, la benevolenza nei confronti degli handicappati sinonimo di debolezza e ostacolo alla purezza della razza.
“La religione è in perpetuo conflitto con lo spirito di ricerca”, sosteneva il Führer, in quanto la dottrina della Chiesa si opponeva all’eugenetica di regime, all’eutanasia dei malati, all’aborto di bambini malformati o di coppie non ariane. Considerava il Cristianesimo una “storia puerile”, “invenzione di cervelli malati”, Definiva i preti esseri “ripugnanti”, “perversi”,“ultimi dei maiali”.
“La nostra epoca vedrà indubbiamente la fine della malattia cristiana”, sentenziò Hitler. E non fu il solo ad essere smentito.
cfl