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Dom, Dic
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Vedrete, faranno passare anche la poligamia...

Etica
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Con i sindaci che fanno a gara per farsi fotografare mentre celebrano la prima “unione gay”, sancita dalla legge Cirinnà, puntuale è arrivata la richiesta di Hamza Roberto Piccardo, fondatore ed ex dirigente dell’Ucoii (Unione comunità islamiche d’Italia).


Sul piano logico le sue argomentazioni non fanno una piega. Dice: “se è solo una questione di diritti civili, ebbene la poligamia è un diritto civile. Lo Stato regolamenti le nozze plurime. Non si può vietare di avere più mogli”. Come è noto la sharia e la tradizione islamica permettono la poligamia, cioè il fatto che un uomo possa sposarsi con più donne, mentre la legge italiana non lo consente. “Lo Stato dovrebbe regolamentare come per le altre Unioni, tutelando così i diritti di tutti gli interessati, figli compresi” - aggiunge Piccardo – “I diritti sono tutti sullo stesso piano”.

Percorre l’esponente della comunità islamica la stessa linea di ragionamento che ha ispirato tante “battaglie civili”: “Io e milioni di persone non condividiamo la relazione omosex e tuttavia essa è lecita e ne rispettiamo gli attori. I soggetti interessati sono comunque una minoranza, come lo sarebbero i poligami. L’intera società può accettarli tutti”.

Omette il fondatore dell’Ucoii di parlare del trattamento riservato agli omosessuali nei paesi dove l’Islam è maggioranza... ma ha senz’altro capito qual è la strada per far passare nella nostra società qualsiasi cosa.

La sortita di Piccardo ha provocato una levata di scudi, tra il nervoso e l’indignato, del tipo “non torneremo al Medioevo!” Ma, diciamola tutta, chi ha voluto a tutti i costi questa legge sulle unioni civili si trova ora leggermente spiazzato di fronte alle istanze che stanno arrivando – e che cresceranno – dal mondo islamico.

Chi a ogni piè sospinto dava dell’omofobo ai critici della Cirinnà vorrà adesso passare per islamofobo?

Non basterà rispondere di no, bisognerà pur dare qualche motivazione. Sì certo, si dirà che la poligamia non tutela la dignità della donna. E se è la donna nella propria autodeterminazione (… tanto invocata per legalizzare l’aborto) a scegliere la poligamia? Lo Stato si metterà a disquisire se una donna è autodeterminata o non lo è?

Si dirà che questa forma di unione va contro la Costituzione. Ma come, non sostenevate fino a ieri che la nostra Costituzione ammette più tipi di famiglia?

Hamza Roberto Piccardo infatti ha già bell’e pronta la risposta: “I musulmani non sono d’accordo sulle unioni omosessuali e tuttavia non possono che accettare un ordinamento che le ha consentite. Nessuno vuole dettare legge. Non si capisce perché una relazione tra adulti edotti e consenzienti possa essere vietata, di più, stigmatizzata e aborrita. Rispetto la laicità dello Stato che per me vuole dire equivicinanza”.

Per ristabilire la parità di genere basterà legittimare anche la poliandria, cioè la possibilità per una donna di sposare più uomini. Ovviamente questo “diritto civile” dovrà essere immediatamente esteso a tutti i gender di ogni forma e combinazione.

I costumi cambiano (… anche quelli da bagno) e “Love is love”. Sarebbe il colmo che chi si è dato un gran da fare per accorciare al massimo la durata del matrimonio (solubile, elastico, diritto di tutti e ripetibile quanto si vuole) si mettesse adesso a imporre divieti solo quando si sposano gli islamici.

Vedrete, faranno passare anche la poligamia, convinti di far dispetto ai cattolici mentre si tirano un’altra zappata sui piedi.

Civis 4