Quando mi è stato chiesto di scrivere questo articolo per il Nichelino Comunità per un attimo ho pensato di inviare una foto dello scorso anno e qualche riga per ricordare l’appuntamento della prossima marcia della pace del 18 marzo.
Poi mi è venuta una stretta allo stomaco. Di nuovo, è di nuovo successo quello che accade sempre, mi sono abituata alla guerra. Ci siamo abituati tutti e tutte alla guerra in Ucraina. È passato un anno da quel tragico 24 febbraio 2022 e noi, dopo i primi mesi di grande paura, sdegno, rabbia, grandi atti di solidarietà anche da parte della nostra città, ma anche folle qualunquismo e assennato opinionismo, ci siamo semplicemente abituati.
Perché lo facciamo? Perché a un certo punto le notizie diventano sottofondo alle nostre giornate? Perché le rendiamo in qualche modo normalità? In realtà lo abbiamo fatto e lo facciamo con tutti i conflitti in atto nel mondo. Poi ogni tanto c’è la giornata mondiale per…, l’anniversario di…, l’episodio eclatante che…e torna quel velo di tristezza, quel senso di giustizia, quella sensazione di impotenza che non se ne sono mai andati.
Insomma, mi sono chiesta che senso ha scendere in piazza?
Che senso ha tirare fuori le bandiere e i colori della pace, urlare ai microfoni che l’unica cosa che vogliamo è la fine di ogni guerra, per una giornata? Che valore ha tutto questo per chi sotto la guerra soffre, muore, combatte o nasce?
Non è semplice, quando nel 2019 è nato il Tavolo della Pace a Nichelino i membri delle associazioni che ne fanno parte già si erano posti queste domande. Forse la risposta più vera è quella più semplice: in fondo nessuna persona vuole arrendersi e smettere di sperare che ci può essere un mondo più giusto. La speranza è quella che guida le nostre vite, le nostre giornate. È il motivo per cui ogni mattina si ricomincia! La speranza che in questo mondo ciascuno e ciascuna di noi può e vuole fare la propria parte.
L’appuntamento di sabato 18 marzo è un’occasione, un luogo e uno tempo dove rinnovare quella speranza. Scendere in piazza, camminare con il proprio corpo e intonare canzoni e desideri di pace può apparire come un atteggiamento utopistico, ma in realtà è un grande esercizio di umanità per noi stessi e per le persone intorno. Abbiamo bisogno di nutrirci di speranza perché in tal modo diventiamo generatori di pace. La Pace è quella che possiamo costruire con le persone che incontriamo durante la giornata, è una dinamica positiva che può contagiare, che può trasmettersi attraverso un linguaggio e un’educazione non violenti, un atteggiamento benevolo, insomma un domino di Bene. “Questa terza edizione conferma l’impegno della nostra Città ad essere una vera città di Pace. Non dobbiamo accettare passivamente quello che sta succedendo, dobbiamo manifestare pubblicamente tutta la nostra indignazione affinché i più piccoli, i più giovani, continuino a percepire la guerra come un atto contro natura, immorale e da ripudiare con tutte le nostre energie”. Così Alessandro Azzolina, Assessore alla Pace e all’Istruzione insieme alle tante associazioni del Tavolo della Pace invitano tutta la cittadinanza a compiere questo esercizio di speranza SABATO 18 MARZO 2023. Il ritrovo per la Marcia della Pace sarà in piazza Aldo Moro alle ore 14.30 e si concluderà in piazza Di Vittorio.
F.M