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Dom, Dic
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Tre proposte per l'intitolazione della sala consiliare

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Sergio Mattarella quest’anno ha celebrato il 25 Aprile nella nostra regione.

Nel suo discorso ha ricordato a tutti il sacrificio dei partigiani che hanno combattuto in Piemonte: una terra che ha pagato un alto prezzo di sangue e vite umane nella Seconda Guerra Mondiale. Pensiamo ai soldati, agli Alpini della Cuneense morti in Russia durante la tragica ritirata sul Don, ai civili vittime dei bombardamenti e delle rappresaglie nazifasciste. Il Presidente della Repubblica ha fortemente voluto sottolineare come l’antifascismo sia alla base della rinascita di un’Italia che voleva voltare pagina dopo un ventennio di violenze e guerre che il regime fascista aveva imposto alla nazione con la tragica connivenza della monarchia.

Perché non bisogna stancarsi di ricordare, specialmente quando qualcuno fa finta di niente o peggio ancora ci prova a riscrivere la storia falsificando la verità, salvo poi smentire. Dobbiamo anche smetterla di chiedere patenti di antifascismo a chi questa patente non la vuole perché evidentemente non la pensa così e non vuole allontanarsi da quella funesta nostalgia.

Mattarella ha chiuso il suo intervento con un lapidario e bellissimo “Ora e sempre Resistenza”. E per farlo bisogna continuare a raccontare e perpetuare la memoria di tutte quelle persone che si spesero per il riscatto morale della nazione. Partendo da cittadini che anche a Nichelino in quei momenti difficili alzarono la testa per dire no al nazifascismo. Il mese scorso per esempio è emersa la proposta di intitolare la Sala Consiliare in piazza Rodolfo Camandona (che a Nichelino fu alla guida del CLN) a un’altra figura della Resistenza. Pare proprio una buona idea.

A questo proposito proponiamo qualche nome:

Domenica Saracco Lanteri Giovane staffetta partigiana, detta “Gina”, originaria di San Secondo di Pinerolo, a 17 anni, fece parte della 5ᵃ Divisione Giustizia e Libertà della Brigata Val Germanasca. A partire dal 1961 fu maestra elementare a Nichelino e qui fu poi la prima donna assessore.

Gerolamo Bonetto Partigiano nelle S.A.P. (la milizia clandestina all'interno delle fabbriche), fu il primo sindaco di Nichelino dopo la Liberazione e le elezioni comunali del 1946. Morì nel 2015 all’età di 103 anni.

Francesco Barberis Componente del C.L.N di Nichelino, prese parte alla Resistenza. Perse la vita il 26 aprile 1945, a Torino, ucciso da una raffica di mitra, proprio negli ultimi giorni della Lotta di Liberazione.