14
Dom, Dic
97 New Articles

L'archivio del conte Saverio

Persone
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Uno studio dell’Archivio di Stato di Torino, pubblicato una dozzina d'anni fa

con il coordinamento della dott.ssa Federica Paglieri, fa luce sulla copiosa documentazione storico-archivistica appartenuta all’antica famiglia dei conti Rasini di Mortigliengo. Originari di Pinerolo, dalla fine del Cinquecento i Rasini furono annoverati tra la nobiltà piemontese e nell’Ottocento assunsero anche il titolo di conti della Vernea, in quanto proprietari dell’omonima tenuta agricola a Nichelino con tanto di palazzo (recentemente ristrutturato) e cascinali al confine con Vinovo. All’epoca era un vero e proprio borgo, una delle più grandi cascine della zona.

Saverio Angelo Innocenzo Rasini (1798-1859) divenne “conte della Vernea”, in quanto figlio di Angelo Innocenzo e di Felicita Umoglio. Gli Umoglio (feudatari anche di Pramollo) nel Settecento erano gli altri nobili di Nichelino, in concorrenza con gli Occelli, anch’essi proprietari di un’ingente proprietà fondiaria fin dalla fine del Cinquecento, confinante con i possedimenti dell’Ordine Mauriziano. La contessa Felicita, ultima discendente degli Umoglio, sposò per l’appunto un Rasini; la tomba di famiglia degli Umoglio si trova sotto il pavimento della chiesa antica della Santissima Trinità.

Il fondo archivistico Rasini, ora nella disponibilità dell’Archivio di Stato, testimonia la vita e l'attività della famiglia per un arco cronologico che va dal 1391 al 1958: atti di acquisto e di vendita, corrispondenza personale, registri, liti, oltre a qualche fotografia e documenti vari come alcuni quaderni con le “memorie di Saverio Rasini di Mortigliengo e note sulla propria storia famigliare”.

Nel 2009 il materiale fu ritrovato nella cantina dell’abitazione privata della sig.ra Gabriella Rasini Cornaglia: undici scatoloni di documenti che ora ripuliti, riordinati e catalogato occupano cinque metri lineari di scaffalatura. Si presume che prima della guerra l’archivio, conservato nella biblioteca di famiglia ed in parte proveniente dalla cascina Vernea, fosse ancora più consistente. La famiglia Rasini infatti, oltre alla Vernea di Nichelino (in seguito venduta), possedeva anche un antico palazzo in centro a Torino che però fu bombardato e completamente distrutto. Rimase quello che fu salvato dalle macerie.

“Tra i personaggi eminenti della famiglia - si legge nello studio dell’Archivio di Stato - si può citare, in ultimo, Saverio Rasini, che ottenne il riconoscimento del titolo comitale per sé e per i propri eredi, come già segnalato, e che, in quanto sindaco di Nichelino dal 1882 al 1914, si spese per importanti iniziative per lo sviluppo economico e sociale di quella comunità”.  Diciotto fascicoli (sui 184 presenti) dell’archivio Rasini riguardano la famiglia Umoglio con documenti che vanno dal 1590 alla seconda metà secolo XIX e che rivestono un certo interesse per la storia di Nichelino.