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I referendum dell'8 - 9 giugno 2025

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Riceviamo e pubblichiamo l'appello di SPI CGIL Lega12  e alcune associazioni che operano a Nichelino

 

REFERENDUM 2025: al voto insieme

La “Rivolta buona per avere un Paese diverso”

La Corte Costituzionale ha ritenuto validi 5 quesiti referendari promossi dalla Cgil e da altre associazioni, per i quali nel 2024 sono state raccolte 5 milioni di firme. Ciascuno di noi, insieme, unendoci e partecipando all’impegno per una società più giusta, cogliendo l’opportunità del voto, ha la possibilità di cambiare in meglio il Paese.

Ogni anno muoiono 1.000 persone sul lavoro, rendiamolo più sicuro. Cancelliamo le leggi che hanno reso le lavoratrici e i lavoratori più poveri e precari. Rimuoviamo l’ingiustizia che nega il diritto alla cittadinanza a 2 milioni e 500 mila persone che vivono e lavorano in Italia.

 

L’8 - 9 giugno votiamo “SI” ai 5 quesiti referendari:

1) Stop ai licenziamenti illegittimi
Il primo quesito referendario ha l’obiettivo di abrogare integralmente le norme del cosiddetto “Jobs Act”, con cui è stato istituito il “contratto a tutele crescenti”, per tornare all’applicazione generalizzata dell’ articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, nella versione precedente la riforma, ove si prevedeva che il giudice, con la sentenza nella quale dichiarava la nullità del licenziamento in quanto illegittimo, potesse ordinare al datore di lavoro la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, oltre al risarcimento del danno derivato dal licenziamento di cui fosse stata dichiarata la nullità. 

2) Più tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese
Nelle imprese con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora una/un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto. Questa è una condizione che tiene le/i dipendenti delle piccole imprese (circa 3 milioni e 700 mila) in uno stato di forte soggezione rispetto alla/al titolare. Abroghiamo questo limite, aumentiamo l’indennizzo sulla base della capacità economica dell’azienda, dei carichi familiari e dell’età della lavoratrice e del lavoratore.

3) Riduzione del lavoro precario
In Italia circa 2 milioni e 300 mila persone hanno contratti di lavoro a tempo determinato. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. Rendiamo il lavoro più stabile. Ripristiniamo l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato

4) Più sicurezza sul lavoro
Arrivano fino a 500 mila, in Italia, le denunce annuali di infortunio sul lavoro. Quasi 1.000 i morti. Modifichiamo le norme attuali, che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Cambiamo le leggi che favoriscono il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistiche. Abrogare le norme in essere ed estendere la responsabilità dell’imprenditore committente significa garantire maggiore sicurezza sul lavoro.

5) Più integrazione con la cittadinanza italiana
Riduciamo da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter fare domanda di cittadinanza italiana, senza variare gli altri requisiti normati, cittadinanza che una volta ottenuta sarebbe trasmessa ai figli e alle figlie minorenni. Questa modifica costituisce una conquista decisiva per circa 2 milioni e 500 mila cittadine e cittadini di origine straniera che nel nostro Paese nascono, crescono, abitano, studiano e lavorano. Allineiamo l’Italia ai maggiori Paesi europei, che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese.

Sottoscrivono il documento:
SPI CGIL Lega12 Nichelino
ACLI Circolo Nichelino
AUSER Nichelino
Circolo ARCI 1° Maggio Nichelino
Cittadinanzattiva Vinovo - Nichelino - Moncalieri
Laudato si’ Stupinigi A.P.S.