Le organizzazioni di volontariato UTIM e ULCES, rappresentate dall'Avv. Mario Motta di Torino, hanno depositato al Tar Piemonte
il ricorso contro la nuova e tanto attesa delibera che disciplina l'ISEE regionale. Il provvedimento, ben dieci anni dopo (!) dall'entrata in vigore dell'ISEE nazionale, contiene le linee guida per l'adozione dell'Isee stesso da parte dei Comuni/Consorzi.
Dopo anni di illegittimità di fatto (sanzionata dai Tribunali come nel recente caso di Torino, dove il Comune è stato condannato a risarcire 25mila euro a un'anziana alla quale aveva negato l'integrazione della retta alberghiera in Rsa), poteva essere l'occasione per uniformare il sistema di valutazione economica a livello regionale, come richiesto dalla normativa Isee nazionale dal 2013.
Invece no, la Giunta della Regione Piemonte - Assessore Maurizio Marrone - ha approvato una delibera "pilatesca" che prevede ampie - e secondo noi illegittime - discrezionalità ai Comuni e Consorzi socio-assistenziali in Piemonte. Un via libera ad un'assistenza "spezzatino", con norme in contrasto con l'Isee nazionale.
Tra le discrezionalità dei Comuni/Consorzi c’è quella di considerare le indennità di accompagnamento e le pensioni di invalidità delle persone con disabilità e non autosufficienti, di fatto, come reddito dell'utente che richiede le prestazioni e di conteggiare il valore della casa in modo più restrittivo e punitivo rispetto alle regole Isee nazionali.
Per le associazioni ricorrenti la Regione Piemonte avrebbe potuto, dopo anni, disciplinare in modo uniforme la materia dei contributi economici per le prestazioni socio-sanitarie, annullando qualsiasi disparità tra i territori ed applicando la legge in modo chiaro e trasparente. Ha invece scelto la strada dell'ambiguità e dell'illegittimità. Infatti, la delibera impugnata lascia ai Comuni/Consorzi discrezionalità sul valore degli immobili, pensione di invalidità e indennità di accompagnamento, mentre la Regione, che dovrebbe fornire le risorse agli Enti locali per fare fronte alle richieste, scarica su famiglie e Comuni gli effetti negativi della mancata adozione dell'Isee così com'è definito dalla legge nazionale.
UTIM ed ULCES attendono ora l'esito del ricorso presentato al Tar. Tuttavia, nelle ultime settimane la Regione Piemonte ha avanzato proposte di correzione del proprio provvedimento. Qualora questa disponibilità si traducesse in un’adeguata modifica della delibera impugnata, le associazioni sono pronte a ritirare il ricorso. Resta ferma, tuttavia, la richiesta di un'applicazione uniforme e rispettosa dell'Isee a livello regionale nell'interesse dei diritti delle persone a cui gli interventi socio-assistenziali si rivolgono.
UTIM Nichelino