Il rettilineo asfaltato che si trova dietro alla Palazzina di Stupinigi da diversi anni è chiuso al traffico
Lungo il rettilineo erano stati allestiti diversi tipi di pavimentazione (asfalto, terra battuta, pavé, macadam) che riproducevano le più comuni tipologie di fondo stradale. A un certo punto si trovava un gabbiotto dove c’era un’apparecchiatura elettrica per il controllo della velocità. Quando la pista venne dismessa alla fine degli anni ‘50, questo gabbiotto fu trasformato in chiosco per la vendita delle angurie agli automobilisti di passaggio sulla statale. La pista sperimentale si trasferì poi nella zona di Carmagnola su un rettilineo parallelo alla carreggiata dell’autostrada Torino – Savona.
Dopo aver visto sfrecciare le Balilla e le Topolino la pista di Stupinigi divenne il viale del loro tramonto, ma fece in tempo a vedere l’alba di un nuovo inizio. Il 18 ottobre 1955, proprio nel parco di Stupinigi, l’ingegnere Dante Giacosa presentò ufficialmente ai vertici della società automobilistica torinese i prototipi della nuova gamma dei modelli Fiat: la 400 (che sarebbe poi diventata la mitica 500) nelle versioni Fiat e Autobianchi (la Bianchina), la 600 tetto apribile, l’incredibile 600 Multipla dal muso piatto, la 1100 e la 1400 con motore 1600.
I prototipi furono approvati. Modelli che avrebbero scritto la storia dell’automobile nei decenni successivi e della motorizzazione di massa in Italia.