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L'invito dei parroci

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- di don Davide & don Alberto -

 “Siate sempre lieti nel Signore,

ve lo ripeto: siate lieti” (Fil 4,4). Sono le parole di San Paolo rivolte alla comunità cristiana di Filippi. È la lettera che abbiamo riletto e meditato insieme agli universitari nell’ultimo campo di questa intensa estate di attività rivolte ai giovani. È un’esortazione, quella di Paolo, che facciamo nostra, un invito a non disperdere la gioia dei momenti vissuti insieme, delle parole e dei giochi condivisi. Anche se Paolo non fa proprio riferimento all’allegria di quei momenti spensierati che si vivono ai campi, ma di qualche cosa di ben più profondo.

Paolo scrive mentre si trova in prigione probabilmente ad Efeso, senza sapere quale sarà il suo futuro, con la possibilità piuttosto concreta della morte. Come può dire siate sempre lieti? Come fa a non provare rancore o odio per coloro che lo hanno messo in prigione e che probabilmente lo condanneranno a morte? Da dove gli arriva tutta quella calma e l’affetto per i filippesi che si respira tra le righe di tutta la sua lettera?

Troviamo la risposta tra le prime righe della lettera quando Paolo saluta “tutti i santi in Cristo Gesù”. Non si tratta di un saluto rivolto a dei “cristiani”, ma il saluto rivolto a chi “è in Cristo”. Cioè a tutti coloro la cui vita è in Cristo, a tutti coloro dentro i quali risplende la vita di Cristo. Paolo sente così la sua vita. Sarà lui stesso a dire “non sono più io a vivere, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20). “Cristiano” è un aggettivo, un’etichetta, vivere in Cristo è la fede, vera e indispensabile come l’aria che si respira.

Potremmo dire che, senza volerlo o forse su suggerimento dello Spirito, nel programmare questo anno pastorale abbiamo cercato di offrire alle nostre comunità la possibilità di iniziare o di continuare un cammino. Superata l’etichetta nel dire che siamo cristiani, questo cammino può permetterci di sentire che “siamo in Cristo”, che la nostra vita ha un respiro diverso se lasciamo che Cristo viva in noi.

Troverete su queste pagine di www.nichelino.com anche il calendario con gli appuntamenti principali delle comunità. Da una parte è possibile rendersi conto di quanto sia complessa la gestione delle comunità da un punto di vista amministrativo e gestionale, dall’altra di essere a conoscenza di tutti i momenti comunitari di riflessione e preghiera che ci aiutano a sentirci in Cristo.

Abbiamo anche elaborato una sorta di diario spirituale, che ci permette di mettere per iscritto il nostro personale cammino di fede. Si chiama “Sulle tue tracce…”: è un foglio ripiegato sul quale si può scrivere; potete trovarlo nelle chiese di Nichelino e portarlo a casa. Alla sera prima di entrare nel tempo per il riposo, ci offre la possibilità di rileggere la nostra giornata, di fissare le nostre intuizioni spirituali, di mettere per iscritto il versetto di Vangelo che ha smosso dei pensieri, o di rileggere con calma i sentimenti con i quali si è vissuto l’incontro con la comunità. Per chi riprende un cammino di fede può essere uno strumento che aiuta a dare un ritmo alla fede e alla preghiera. È pensato per gli adulti, ma anche per i più piccoli, per gli anziani, per tutti insomma. Serve una penna o una matita e qualche giorno per capire come riempire i vari spazi e poi si può partire.

Alla fine del trimestre troverete sul calendario una data speciale. Una delle nostre parrocchie resterà aperta per tutta la giornata per offrire uno spazio di silenzio che permetta di rileggere il cammino spirituale dei tre mesi trascorsi, di fare un po’ di adorazione eucaristica (in alcuni momenti guidata) ed eventualmente per chi lo desiderasse anche di incontrare un sacerdote.

Essere sempre lieti nel Signore, accogliere il dono della gioia, ha bisogno anche del nostro impegno. Per usare un’immagine, bisogna ogni tanto aprire le finestre per fare entrare un po’ di luce nella nostra casa. Troverete sul calendario, a seconda delle esigenze e delle disponibilità, tante finestre che aspettano soltanto di essere aperte per fare entrare un po’ di luce nel cuore, un po’ di quella gioia che ci fa sentire lieti nel Signore.

Don Alberto & Don Davide